Uno striscione, la sagoma di un clown, cori e interventi al megafono davanti alla sede della Vecchia Donaga, nella zona del porto. Parte così il «percorso di contestazione» alla venuta di Matteo Salvini a Catania
La protesta degli attivisti della rete Mai con Salvini «No alla propaganda di odio e di discriminazione»
«Pagliacci. Svendete la città per quattro denari». È questa la scritta rossa e nera su un lenzuolo bianco, accanto al disegno di un clown, che tengono in alto gli attivisti della rete Mai con Salvini che questa mattina alla Vecchia Dogana di Catania. «Un’azione mirata – spiegano – a contestare il fatto che quei locali siano stati affittati per tre giorni alle iniziative della Lega in occasione della venuta di Matteo Salvini a Catania».
Il leader del Carroccio, infatti, sarà nel capoluogo etneo dall’1 ottobre per l’udienza preliminare – fissata per il 3 ottobre – del procedimento che lo accusato di sequestro di persona in merito alla vicenda della nave Gregoretti a bordo della quale, per giorni, rimasero i migranti a largo del porto di Augusta, in provincia di Siracusa. Per l’occasione, l’ex ministro dell’Interno ha anche pubblicizzato un volo andata-ritorno sulla tratta Milano-Catania al costo di 40 euro.
Gli attivisti hanno dato vita, a partire da questa mattina, a un «percorso di contestazione per dire “no” alla propaganda di odio e discriminazione portata avanti dalla Lega». Nei giorni scorsi, oltre cento persone provenienti da tutta la Sicilia si erano riunite al Bastione degli Infetti – nel quartiere Antico Corso a Catania – per organizzare le contestazioni per i tre giorni dall’1 al 3 ottobre. «Oggi siamo qui alla Vecchia Dogana perché – dice Francesca, una delle attiviste di Mai con Salvini – per noi affittare questi locali alla Lega vuol dire svendere la nostra terra a chi per anni ci ha insultato e a chi usa la nostra città solo per propagandare odio e discriminazione».
Lo striscione, la sagoma del clown, cori e interventi al megafono animano la protesta nella zona del porto di Catania. «Questo non è che il primo momento di contestazione – annunciano gli attivisti – Anche noi stiamo costruendo un nostro programma per quei tre giorni, in cui si parli una lingua diversa da quella che, non solo la Lega, ma i vari governi in questi anni hanno parlato». In programma ci sono già diversi incontri e dibattiti e anche un grande corteo per la mattina del 3 ottobre.