Gioco, partita, incontro. A Canicattì il Catania ottiene ciò che voleva, ovvero la certezza matematica di essersi ripreso la Lega Pro. Il 4-1 finale del Marco Tomaselli di Caltanissetta ha solo ribadito un concetto che era chiaro a tutti dall’inizio della stagione: i rossazzurri erano una spanna e oltre sopra le altre. A sei giornate dalla fine, la squadra etnea ha ben 22 punti di vantaggio sul Locri, secondo in classifica, che rappresenta un distacco mostruoso per qualsiasi categoria.
Bravi, anzi, bravissimi i ragazzi di Ferraro che nell’arco di queste ventotto partite di campionato hanno sempre mostrato una continuità di gioco e rendimento che gli hanno consentito di ottenere 24 vittorie, 3 pari e un solo ko. Un ruolino di marcia arricchito dalle 63 reti realizzate e solo 15 subite che sino ad ora hanno fruttato 75 punti in classifica sugli 84 a disposizione. Il Catania, rinato dalle ceneri del fallimento della passata stagione, è diventata una realtà calcistica solida e vincente che ha ammazzato un campionato, che ha compiuto il primo salto di categoria della gestione Pelligra, ma che soprattutto ha la voglia di crescere e di farlo progettando mettendo delle basi solide per creare un ciclo vincente, almeno così ci si augura. Questo, sia ben chiaro, è solo un inizio. Ma quella che il vicepresidente Vincenzo Grella ha costruito è una società che sembra estranea alla sconfitta, non solo in campo, al sorteggio e, cosa più importante, alla rassegnazione. Un Catania che con l’arrivo della proprietà siculo-australiana ha smesso di essere malfermo e sui trampoli per salire sul podio.
E questo l’hanno capito perfettamente i tifosi rossazzurri. A Caltanissetta si sono presentati in oltre 4.000 e non hanno smesso mai di incitare Lodi e compagni. In città, ad attendere la passerella festosa della squadra, erano un’infinità. Cori, applausi, sventolio di bandiere e stendardi hanno accompagnato il tragitto del pullman scoperto, coi i giocatori festanti, da Ognina a piazza Europa. Una passarella che si riserva solo alle grandi squadra, a quelle che compiono delle imprese che restano negli annali del calcio. Questo Catania, il Catania di Ross Pelligra l’impresa, certamente la più difficile, l’ha realizzata: riaccendere la passione e la voglia di sognare in grande di una città.
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