Pareri contrastanti tra i residenti e i negozianti a cinque mesi dall'inaugurazione della nuova rotatoria-aiuola. Si tratta di «una bellissima e curatissima piazza», ma intorno c'è poca illuminazione, marciapiedi e verde non vengono sempre curati e mancano i parcheggi. E la sera diventa luogo di prostituzione. Guarda le foto
La nuova piazza Galatea, «bella ma poco curata» I commercianti si auto-tassano per le stelle di Natale
«C’è una duplice situazione, evidente agli occhi di tutti: la zona centrale della piazza è curata in ogni suo aspetto e gradevole alla vista, corredata da un’opera d’arte; tutto intorno invece ci sono sporcizia e abbandono». Claudia Marocco, commerciante, commenta così il nuovo volto di piazza Galatea. Insieme al marito gestisce uno dei due bar della zona: «Noi commercianti spazziamo ogni mattina il pezzo di marciapiede che ci compete e abbiamo addirittura deciso di autotassarci per mettere delle piantine natalizie attorno alle aiuole e non lasciarle spoglie. I cittadini non lo sanno e qualcuno crede che l’abbellimento dipenda dal Comune. Altri hanno pensato di rubare qualche piantina. Abbiamo così aggiunto dei cartelli esplicativi», spiega.
A cinque mesi dall’inaugurazione della rotatoria-aiuola – dalla forma ellittica, lunga 72 metri e larga 25, costata 350mila euro -, tra i commercianti e gli abitanti di piazza Galatea si discute ancora dei pro e dei contro della novità. Per lo più riassumibili nell’affermazione della signora Rita, la cui abitazione si affaccia proprio sulla piazza: «L’aspettavamo da tanti anni ma non tutto è positivo. Non sappiamo infatti se essere felici oppure no perché da un lato la piazza è bella, curata e ci hanno anche messo un’opera d’arte fatta da un artista vero e non un sedicente tale – spiega Rita -, ma al contempo c’è anche tanto smog e rumore in più. Inoltre, la luce è poca così come i parcheggi».
Con il nuovo assetto è seguita una deviazione del traffico dal vicino viale Africa, creando qualche problema in più per il parcheggio. Anche per questo, secondo i commercianti della zona, gli affari non sono migliorati dopo l’apertura definitiva del tratto. «Le auto passano davanti e quindi abbiamo più visibilità, ma non hanno spazi dove fermarsi», afferma Sabrina Belluso, titolare del negozio di tappeti Allia. Dello stesso avviso è anche Francesco Ingarao, della rivendita di tabacchi. «La piazza è bella, i marciapiedi attorno meno e non ci sono parcheggi».
I marciapiedi sono stati rifatti nello stesso periodo di rifacimento della piazza-rotatoria e non sono sconnessi come accade altrove in città ma, al contrario della piazza centrale, non vengono spazzati regolarmente dagli addetti alle pulizie e gli impianti automatici per l’irrigazione delle aiuole non ricevono manutenzione. Nessuna luminaria, inoltre, per il periodo festivo e la normale illuminazione è flebile. Così, la sera, la zona è in penombra e diventa luogo di appuntamento per la prostituzione.
I commercianti della zona hanno comunque deciso di contribuire, ognuno con una piccola parte, a migliorare l’aspetto della piazza. Così, se «gli addetti della pulizia passano ogni tanto, noi spazziamo ogni giorno», afferma Ata Romeo, titolare del bar accanto al rivenditore di tabacchi. Sono sempre loro, inoltre, che hanno deciso di abbellire le aiuole con delle piccole stelle di Natale, tassandosi di circa dieci euro a negozio. «All’inizio volevamo mettere le luminarie – racconta Romeo -, ma era un po’ complicato accedere alla luce e quindi abbiamo deciso di colorare un po’ con le piante».
Non tutti però hanno da lamentarsi del lavoro dell’amministrazione. Come Giuseppe Sicali, titolare del negozio per riparazioni d’auto all’angolo con via Umberto, che dà la colpa ai cittadini incivili. «La piazza potrebbe essere una della maggiori attrazioni della città se solo tutti se ne occupassero di più. Certo, si può sempre migliorare, ma spesso accade che i marciapiedi sono pieni di escrementi di animali o di cartacce e questo dipende dagli incivili – conclude -. Non è compito dell’amministrazione, poi, abbellire per le feste, ma di noi commercianti che abbiamo appunto messo le piantine».