Il primo cittadino Lillo Fioretto torna sui fatti avvenuti nella notte tra sabato e domenica, quando si sono registrati anche sconti con la polizia, e chiede ai vertici di governo di trovare «soluzioni più idonee» rispetto alla struttura agrigentina
La fuga dei migranti in quarantena anti-Covid Sindaco: «In città zero casi, il centro va chiuso»
«Non può essere turbata un’intera comunità da comportamenti irresponsabili. Il centro di accoglienza di viale Cannatello va immediatamente chiuso perché è una struttura inadeguata e in pieno centro abitato». Così il sindaco di Agrigento Lillo Fioretto commenta quando avvenuto in città durante il weekend. Quando, nella notte tra sabato e domenica, tra i migranti ospiti del centro Villaggio di Mosè e le forze dell’ordine si sono registrate «scene di guerriglia urbana», come le ha definite il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle Giovanni Di Caro. È stato lui per primo a raccontare sui social cosa stava succedendo nella struttura di via Cannatello.
Secondo le prime ricostruzioni, una quindicina di cittadini tunisini sarebbe riuscita ad allontanarsi dalla struttura, non senza scontri con la polizia, arrivata sul posto in assetto antisommossa. Le ricerche sono continuate per tutta la notte nella campagne vicine. A preoccupare, però, è il fatto che i migranti in fuga si trovavano al centro, subito dopo lo sbarco, per osservare la quarantena anti-Covid.
E d’altronde aveva già fatto sollevare polemiche nella cittadinanza la scelta stessa di adibire il Villaggio di Mosè a centro per l’isolamento dei migranti in periodo di Coronavirus. «I vertici di governo, che hanno previsto le misure da adottare, devono trovare soluzioni più idonee – continua il sindaco Fioretto – Non può essere messa a repentaglio la sicurezza di una città che da molto più di un mese non registra casi di Covid 19».