Itis Cannizzaro, la rettifica del preside «È una mega struttura efficiente»

Riceviamo e pubblichiamo una rettifica relativa all’articolo del 18 gennaio 2012 dal titolo Forconi, gli studenti occupano il Cannizzaro. Il preside li sgombera: «Aizzati dai padri».

Gent.mo direttore

L’articolo è confezionato secondo la collaudata tecnica della disinformazione e cioè di registrare un condensato di invettive e la smentita generica della controparte e infine di dare il verdetto definitivo per conto dell’opinione pubblica.

Infatti questo è il menù delle lamentele:
Lamentano sporcizia, freddo e spazi inadeguati e poco attrezzati e al contempo solidarizzano con il movimento dei Forconi che sta bloccando la Sicilia. Hanno occupato l’Itis Cannizzaro di Catania, per i disservizi scolastici e dimostrare la loro solidarietà agli uomini del movimento dei Forconi che stanno paralizzando la Sicilia. «Il riscaldamento non funziona» dice Salvatore Pandetta. Per Dario Messina «la pulizia lascia a desiderare, perché sarebbe necessaria quella straordinaria e non solo quella ordinaria dei pulizieri e i laboratori non sono attrezzati adeguatamente o sono chiusi. In quello di chimica mancano le cappe come anche alcune sostanze per gli esperimenti. Quello di elettrotecnica, invece, è stato ristrutturato, ma mancano le griglie». «La palestra, poi – aggiunge Paolo Trovato – la dividiamo in quattro o cinque classi».

Poi si riporta la smentita d’ufficio e infine la sentenza della giornalista:
Abbiamo fatto un breve giro per la scuola. Se i laboratori sono chiusi a chiave, è sufficiente appoggiare una mano sui termosifoni per rendersi conto che sono al minimo, appena tiepidi. La scuola, poi, ha problemi di pulizia, soprattutto nell’area esterna. Qui ci sono veri e propri cumuli di spazzatura che giacciono indisturbati.

Ora concentriamo l’attenzione sull’interpretazione dei fatti ad opera della sig.na Desirèe che ha visitato la scuola e cioè una struttura di 7 piani, con due palestre, un’aula magna di 750 posti e 50 laboratori, con più di 100 aule e tutti i servizi annessi e connessi, quali servizio di ristoro e bar e via dicendo.

Si è accorta che i 50 laboratori erano chiusi a chiave! Forse alle ore 12 in piena agitazione voleva trovarli aperti e alla mercé dei dimostranti e degli scioperanti? Come mai non riesce a capire che il personale di vigilanza e i docenti, pur essendo in classe, hanno subito pensato a mettere in sicurezza tutta la struttura e le dotazioni di laboratorio? Voleva trovare tutte le porte aperte dei 50 laboratori per consentire libero sfogo alle pulsioni istintuali di quella piccolissima minoranza che ha impedito alla stragrande maggioranza di 1200 studenti di fare lezione?

Pur avendo constatato che i termosifoni funzionavano regolarmente, ha misurato con la mano la temperatura definendola bassa. Forse voleva che alle ore 12 aumentassimo la temperatura quando tutti sanno che gli orologi della provincia regolano la temperatura nel corso della giornata diminuendola dopo le 11 per rialzarla di pomeriggio. Eppure ha riportato la bugia del gruppuscolo dei contestatori senza dire che era tale.

Poi sentenzia che la scuola ha problemi di pulizia. Solo che ha visto, non si sa bene dove, un piccolo cumulo di cartacce in un angolo sperduto dell’immenso parcheggio interno della scuola dove sostano 300 auto e non si è presa la briga di vedere i 20.000 metri quadrati dei 7 piani, tutti puliti e lucidi, e dei 50 bagni e di tutti gli altri ambienti che si trovano in condizioni normali. No; ha decretato che la scuola è sporca perché in un angolino sperduto degli spazi esterni c’è non si sa bene che cosa!

La sig,na Desirée avrebbe fatto bene invece a raccontare ai lettori quello che ha visto e cioè una delle mega strutture più grandi ed efficienti della scuola siciliana che fa onore a Catania e alla Sicilia per come è tenuta e gestita.

Avrebbe fatto bene a visitare il sito web www.cannizzaroct.it e a elencare tutte le innumerevoli risorse tecnologiche di cui dispone a vantaggio di 1500 studenti (compresi quelli del corso serale) che non ha uguale in nessuna altra città.

Avrebbe fatto bene a stigmatizzare il comportamento irresponsabile di uno sparuto gruppuscolo di lavativi e di fannulloni che invece di studiare pensano a passare il proprio tempo a creare disturbo e fastidio a chi vuole erogare un servizio di qualità alla nostra comunità catanese.

Avrebbe fatto bene a chiedere quanti genitori hanno protestato contro i disfattisti e telefonato per dare solidarietà alla scuola che è rimasta sempre aperta e funzionante, nonostante il clima psicologico di intimidazione.

Preside Salvatore Indelicato


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