A coordinare le operazioni è stato il Cutgana, il centro di ricerca dell'Università di Catania che gestisce la riserva naturale. La direttrice annuncia che la riqualificazione proseguirà nell'area sottostante la linea ferrata con la realizzazione di un percorso naturalistico. Guarda le foto
Isola Bella: scaldabagni, bombole, plastica e vetro Area bonificata dopo mareggiate dei giorni scorsi
Non solo la neve sulle spiagge della costa ionica messinese, il maltempo dei giorni scorsi e il mare mosso hanno lasciato in eredità anche parecchi rifiuti ingombranti. Anche in uno degli angoli più affascinanti della Sicilia: l’isola Bella di Taormina. Così stamattina il litorale è stato bonificato, gli operatori hanno portato via scaldabagni, legname, cime, vetro, oggetti in metallo e in plastica e anche una bombola.
A coordinare l’operazione è stato il centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, che gestisce la riserva naturale orientata. Al personale universitario si sono aggiunti gli operatori economici della zona interessata e le unità operative messe a disposizione dall’assessorato alle Politiche ambientali e al Verde pubblico del Comune di Taormina, guidato da Pina Raneri.
Le operazioni di bonifica, rese necessarie dalle mareggiate, dovrebbero essere seguite da un’azione più ampia di riqualificazione, come spiega Anna Abramo, direttrice della Riserva naturale orientata Isola Bella. «Il Cutgana – spiega – sarà impegnato nei prossimi mesi in un’importante riqualificazione dell’area protetta grazie all’inserimento nel Piano 2017/2018 Parchi e Riserve della Regione Siciliana del progetto proposto dal centro universitario che prevede la riqualificazione eseguita dalla Società Servizi Ausiliari Sicilia (S.A.S.) dell’area sottostante la linea ferrata prospiciente le falesie del Capo Taormina e la realizzazione di un percorso naturalistico arricchito con staccionate, panche e cartelli informativi. L’intervento previsto, oltre a valorizzare una zona poco frequentata, permetterà al tempo stesso un decentramento dei bagnanti in questa area di riserva durante il periodo di maggiore affluenza».