A meno di un’ora dall’inizio della seduta del Consiglio comunale di Catania a interrompere i lavori facendo irruzione nell’aula di Palazzo degli elefanti sono stati gli attivisti e le attiviste del consultorio Mi cuerpo es mio e dello Studentato 95100. Le realtà che sono state sgomberate da via Sant’Elena all’inizio del mese di dicembre e che, a più riprese, hanno chiesto un confronto con il sindaco Enrico Trantino (che è anche il presidente dell’ente proprietario del bene occupato) per trovare una soluzione. Finora, senza ottenerlo. «Vi dovete vergognare, state interrompendo i lavori di un Consiglio comunale democratico», ha detto con tono forte al microfono il presidente Sebastiano Anastasi chiedendo anche l’intervento dei vigili urbani e degli agenti della Digos. «Sarete accolti con le forme democratiche ma, così, non è accettabile», aggiunge prima di sospendere i lavori in aula.
«Siamo intervenuti per interpellare direttamente il primo cittadino e la giunta – spiegano i sostenitori e le sostenitrici del consultorio e dello studentato – circa l’assenza di soluzioni e risposte dopo lo sgombero avvenuto ormai 16 giorni fa». In aula si sono presentati con diversi cartelli con scritti degli slogan: Violenza sulle donne è tutti i giorni, non possiamo più aspettare e Avete creato un problema…troviamo una soluzione subito. Nelle mani del sindaco sono poi riusciti a consegnare l’ennesima richiesta di un tavolo interlocutorio e di un progetto per l’affidamento dei locali che sono stati sgomberati. «Trantino ha dichiarato ufficialmente che seguirà la questione con la massima urgenza e che convocherà un tavolo di confronto con una delegazione delle volontarie e dei volontari del consultorio Mi cuerpo es mio e dello Studentato 95100».
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