Francesco maiolini lascia la guida dell' irfis- fin sicilia, l'ex l'istituto regionale di mediocredito, oggi società finanziaria specializzata nel credito agevolato e nella erogazione di fondi regionali.
Irfis, Maiolini si dimette. Confindustria in pole position per la successione…
Francesco Maiolini lascia la guida dell’ Irfis- Fin Sicilia, l’ex l’istituto regionale di mediocredito, oggi società finanziaria specializzata nel credito agevolato e nella erogazione di Fondi regionali.
Dimissioni che questa volta sono definitive. Come si ricorderà, lo scorso 9 Novembre, Maiolini aveva già lasciato l’incarico, motivando la sua scelta con il ragionamento secondo cui il ruolo sarebbe stato piú ritagliato per un uomo della pubblica Amministrazione o della politica e, che lui, comunque, era stato nominato da un governo non più in carica. In quella circostanza, l’attuale presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, aveva respinto le dimissioni.
Oggi però l’ex direttore generale di Banca Nuova, ha ribadito la sua scelta. Inserendo nell’ordine del giorno dell’Assemblea dei soci Irfis, programmata per il prossimo 5 marzo, anche l’elezione del nuovo presidente. “Avevo dichiarato – dice Maiolini – che non sarei andato oltre l’approvazione del bilancio dell’Irfis che sara’ discusso in quella data. Per questo motivo, ho ritenuto doveroso da parte mia integrare l’ordine del giorno dei lavori, anche in considerazione del fatto che a nominarmi e’ stato il vecchio presidente Raffaele Lombardo, con l’elezione del nuovo presidente”.
Svanisce così il progetto di rilanciare l’Irfis? Non lo sappiamo. Certo difficilmente potrà farlo ‘un uomo della politica’.
Al di là di quello che farà ora Maiolini, che vista la sua esperienza nel mondo del credito, difficilmente resterà disoccupato, si rincorrono già le voci sul suo possibile successore. A quanto pare ad ambire a quella poltrona ci sarebbero gli uomini di Confindustria Sicilia. Della serie casa e ‘putia’. Si ritroverebbero cioè in mano le chiavi di una cassaforte con risorse pubbliche da destinare anche a se stessi… Del resto, non si capisce perché, gli unici a non farsi i bagni con il conflitto di interessi debbano essere solo i rappresentanti degli industriali siciliani. La Sicilia, d’altronde, consente ai rappresentanti del mondo della cooperazione di scialacquare con l’Ircac, a quelli degli artigiani di ‘gozzovigliare’ con la Crias. A Cgil. Cisl e Uil di gestirsi la Formazione professionale (ormai solo in parte, dopo l’ingresso diretto dei partiti). Ben venga dunque Confindustria Sicilia ai vertici dell’Irfis…
Irfis, Francesco Maiolini si dimette: Per quel ruolo serve un uomo della politica