Integra, presentato il piano della cultura di Palermo Valorizzare risorse con partnership pubblico-privata

Valorizzare le risorse culturali mettendo a sistema, con una partnership pubblico-privata, quelle del territorio. È l’obiettivo di Integra, il piano della cultura di Palermo per il periodo di programmazione comunitaria 2014-2020, presentato oggi a Villa Niscemi e che prevede, tra le altre cose, una piattaforma web aperta a cittadini e finanziatori, tavoli tematici e incontri di animazione territoriale. Nel dettaglio, il piano si articola in 9 poli culturali e 5 contesti. I poli sono quello Unesco Itinerario Arabo Normanno, espositivo, teatrale, etno-antropologico, archivistico-bibliotecario, del dialogo interreligioso e del sincretismo culturale, dei parchi e giardini storici, del patrimonio culturale immateriale e, infine, il polo delle dimore storiche. I contesti coinvolti saranno: Cala, polo nord e sud delle borgate marinare, Zisa, Palazzina Cinese e mercati storici.

Elaborato dal Comune di Palermo in co- progettazione con l’associazione I World, il progetto è stato uno dei 19 selezionati dal ministero dei Beni Culturali, e risultato primo in graduatoria in Sicilia e terzo in Italia. Nella fase iniziale i primi incontri partecipati saranno il 17, 24 e 31 maggio, dalle 15.30 alle 19 allo spazio tre navate dei Cantieri culturali alla Zisa. Una delle attività di Integra sarà l’elaborazione del progetto per il festival biennale delle culture del Mediterraneo, in continuità con il BAM, che coinvolgerà il territorio a partire dai contesti e dai poli individuati. «Cercheremo di stimolare una progettazione coerente con le politiche comunali – spiega Lucio Tambuzzo, coordinatore del progetto – aumentando l’efficienza della spesa dei fondi comunitari con un intervento più mirato al territorio e dando informazioni sia sui fondi diretti che indiretti come il Fesr. Sul portale on line i cittadini potranno dare suggerimenti o indicare criticità da risolvere». Ad oggi i partner di progetto, oltre ad I World, sono l’assessorato regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, l’arcidiocesi di Palermo e il dipartimento Culture dell’ateneo di Palermo, ma si attendono altri soggetti istituzionali.


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