Gli infermieri dell’ospedale Cannizzaro di Catania del reparto di Chirurgia toracica sarebbero stati costretti a svolgere le attività degli operatori sociosanitari, figura carente nel nosocomio, subendo un demansionamento. Per questo motivo il giudice del Lavoro del tribunale di Catania, Federica Amoroso, ha condannato l’azienda a risarcire tre lavoratori per un totale di circa 30mila euro riconoscendo dieci anni […]
Infermieri demansionati, condanna per l’ospedale Cannizzaro. «Strada giudiziaria unica soluzione»
Gli infermieri dell’ospedale Cannizzaro di Catania del reparto di Chirurgia toracica sarebbero stati costretti a svolgere le attività degli operatori sociosanitari, figura carente nel nosocomio, subendo un demansionamento. Per questo motivo il giudice del Lavoro del tribunale di Catania, Federica Amoroso, ha condannato l’azienda a risarcire tre lavoratori per un totale di circa 30mila euro riconoscendo dieci anni di arretrati. Ma la battaglia prosegue e un altro centinaio di infermieri è in attesa dell’esito del ricorso. Per il Nursind Catania, guidato da Salvo Vaccaro, si tratta di «un’altra importante sentenza di vittoria che si aggiunge a quelle già ottenute in precedenza dagli infermieri nei reparti di Neurologia e Rianimazione e che vede soccombere nuovamente l’azienda nei confronti di operatori sanitari penalizzati dalla mancata assunzione di Oss in maniera congrua. Purtroppo – continua Vaccaro – ancora una volta, è la via giudiziaria quella che si è costretti a perseguire per avere riconosciuto il diritto a svolgere la propria attività in aderenza al proprio profilo». Nella sentenza si ribadisce che “deve escludersi che le mansioni di assistenza di base ai pazienti, ossia, alberghiera, igienica, di trasporto di mobilizzazione e accompagnamento, rientrino tra i doveri dell’infermiere».
Ancora si chiarisce che il demansionamento comporta «la spendita di energie fisiche per un tempo peraltro non irrilevante e marginale del turno di lavoro, come evincibile dal rapporto tra unità di personale, numero di letti, tipologia del reparto». Secondo l’avvocato Domenico De Angelis si tratta di «un’altra vittoria significativa per la tutela della professione infermieristica che si iscrive nel solco giurisprudenziale di quanto stabilito dalla Cassazione. Una professione troppo spesso mortificata dalle condotte aziendali che distolgono gli infermieri dall’esercizio della loro professione intellettuale, per adibirli a mansioni ausiliarie e di supporto. Questa sentenza – continua De Angelis – rappresenta infine una grande vittoria del Nursind che con dedizione quotidiana e con la competenza specifica dei suoi dirigenti ha reso possibile tale risultato».