Continua a soffiare aria di tempesta su Palazzo dei Normanni. Sotto i riflettori c’è sempre l’inchiesta per corruzione che coinvolge il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno. La procura di Palermo gli contesta l’assegnazione di alcuni fondi da parte dell’Ars orientata verso due imprenditori da cui, in cambio, avrebbe ricevuto «utilità». In particolare, sotto accusa sono finiti gli incarichi assegnati a […]
Pagina Fb Gaetano Galvagno
Inchiesta Galvagno, commissione Antimafia chiede che il presidente dell’Ars riferisca in parlamento
Continua a soffiare aria di tempesta su Palazzo dei Normanni. Sotto i riflettori c’è sempre l’inchiesta per corruzione che coinvolge il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno. La procura di Palermo gli contesta l’assegnazione di alcuni fondi da parte dell’Ars orientata verso due imprenditori da cui, in cambio, avrebbe ricevuto «utilità». In particolare, sotto accusa sono finiti gli incarichi assegnati a suoi collaboratori, la portavoce Sabrina De Capitani e l’addetto stampa Salvatore Pintaudi.
A chiedere chiarezza è stato oggi il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, che ha rivolto un appello pubblico al presidente dell’Ars: «È venuto il momento per Gaetano Galvagno di riferire al parlamento sulla vicenda che lo riguarda e che coinvolge direttamente i suoi collaboratori. Pur nel rispetto del diritto alla difesa, Galvagno non può sottrarsi a un confronto pubblico in quanto rappresentante dell’istituzione democratica più alta della Sicilia». La richiesta di Cracolici si inserisce in un clima politico già segnato da tensioni interne alla maggioranza, con alcuni esponenti del centrodestra che preferiscono il silenzio e altri che chiedono trasparenza e responsabilità. Intanto, l’inchiesta prosegue sotto il massimo riserbo. Gli sviluppi delle indagini potrebbero avere riflessi importanti anche sul piano politico, mettendo a rischio gli equilibri interni dell’Ars.
Nei giorni scorsi, come rivelato da Palermo Today, è emerso il coinvolgimento nell’inchiesta anche dell’ex direttrice generale della fondazione Federico II Patrizia Monterosso. La burocrate ha respinto ogni accusa ma i magistrati si sono concentrati sulla mostra dell’artista italo-egiziano Omar Hassan, che si è tenuta a palazzo Reale fra marzo e ottobre 2023. Galvagno, in attesa di capire se riferira all’Ars, subito dopo la diffusione della notizia relativa all’inchiesta aveva specificato di non avere nulla da temere. «Ho chiesto e ottenuto – ha spiegato – di essere ascoltato due settimana fa circa mettendomi totalmente a disposizione di chi indaga per chiarire ogni eventuale singolo dubbio circa i fatti contestati».