Inchiesta esplosione Cioccolato & Caffè, il titolare: «Sono scivolato sulle fiamme per spegnere l’incendio»

«Sono scivolato sulle fiamme nel tentativo di spegnere l’incendio». Secondo quanto accertato, è questa la prima versione che Alessandro Leone ha fornito ai sanitari al momento del suo arrivo al Pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Da martedì mattina il titolare del bar Cioccolato & Caffè si trova ricoverato in seguito all’esplosione della propria attività, sul lungomare di Catania. Il bar, aperto nel 2011, era chiuso da tempo per ristrutturazione, con i lavori che – per conto del condominio – stavano riguardando anche l’immobile di quattro piani al civico 131 di viale Ruggero di Lauria. Sui fatti la procura etnea ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti con l’ipotesi di incendio doloso. Gli investigatori della Squadra mobile, stando a quanto risulta a MeridioNews, starebbero riuscendo a mettere insieme i pezzi di questa storia. Non ci sono dubbi, anche in base alla relazione del nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco di Palermo, che la matrice è dolosa. Due esplosioni e un rogo partito con l’innesco di una bombola di gas che si trovava dentro il bar.

Insieme a Leone, che prima di arrivare in ambulanza al Cannizzaro ha raggiunto in macchina il Garibaldi-Nesima, è rimasto ferito un secondo uomo. Si tratta di un 40enne arrivato a metà mattina, con un mezzo proprio, al Pronto soccorso dell’ospedale San Marco. Le sue condizioni, apparse subito gravi, hanno portato i medici a effettuare un intervento, ma l’uomo non sarebbe in pericolo di vita. La persona in questione sarebbe un volto già noto alle forze dell’ordine, oltre a essere conosciuto dallo stesso Leone. I due erano insieme quando è esplosa la bombola? O sono arrivati successivamente? Gli investigatori attendono di sentire l’imprenditore, anche perché il 41enne è in miglioramento: è stato estubato, dimesso dalla Terapia intensiva e trasferito al centro grandi ustioni del Cannizzaro. Già sentiti, invece, gli inquilini dello stabile. A loro è stato dato il via libera per rientrare nella palazzina, a eccezione di una donna, che abita nell’appartamento proprio sopra la bottega esplosa.

Intanto emergono ulteriori dettagli su quanto avvenuto a fine novembre dello scorso anno. Periodo in cui, a seguito di un intervento per un rogo di matrice dolosa (che non interessò il ponteggio esterno per la ristrutturazione della facciata, ndr) i poliziotti del reparto Volanti trovarono non una, ma due bottiglie con del liquido infiammabile oltre a una tanica di benzina.


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