A Catania comincia il percorso dell'ex sindaco di Messina con destinazione palazzo d'Orleans. A inizio aprile una grande convention. «Non voglio avere a che fare con la banda bassotti. Il nostro unico alleato è il popolo siciliano», dice. Guarda il video
Il tour di Cateno De Luca con il furgoncino dei figli dei fiori «Con me nessun deputato uscente. Basta zombie in politica»
Nel 2012 aveva scelto un tamburello e gli abiti della tradizione siciliana per sfilare davanti al palazzo della Regione. Passati dieci anni, l’appuntamento è sempre a Catania ma nella cornice di piazza Università. Il protagonista è ancora una volta Cateno De Luca. L’ex sindaco di Messina questa mattina ha inaugurato nel capoluogo etneo i weekend del suo movimento: Sicilia Vera. Obiettivo resta la poltrona più prestigiosa, quella di presidente della Regione. In città è arrivato a bordo di un furgoncino Volkswagen Transporter, conosciuto anche come Bulli, veicolo prodotto dalla casa motoristica tedesca dal 1949 al 1967 e diventato simbolo del movimento hippy dei figli dei fiori. Sul tettuccio valige in cartone e un megafono. Ad accoglierlo decine di simpatizzanti e comuni cittadini, alcuni incuriositi per il mezzo, che certamente non passa inosservato. L’ex sindaco, che negli anni è diventato un personaggio conosciuto anche fuori dai confini siciliani, ha esordito offrendo vino e formaggio salvo poi tornare serio per illustrare il programma elettorale.
«Non vogliamo avere a che fare con la banda bassotti – spiega De Luca – il nostro alleato è il popolo siciliano. È partita la campagna di tesseramento di Sicilia Vera e così sceglieremo gli uomini e le donne che scenderanno in campo per rompere questa cappa politico-mafiosa». Cresciuto nella Democrazia Cristiana, poi vicino all’autonomismo, l’ex sindaco si colloca in un’area politica che certamente non è quella della sinistra. Ecco perché non può passare inosservata la situazione che vive il centrodestra, ormai alle prese con scossoni interni, liti e fughe in avanti per le candidature. L’ultimo strappo è quello che si è consumato in Forza Italia con la scelta di un nuovo capogruppo all’Assemblea regionale siciliana. «Io non c’entro niente con il centrodestra, questi sono problemi loro – dichiara De Luca – Quando qualcuno ha voluto attribuirmi il ruolo di becchino di Musumeci ho detto che lui è becchino con le sue mani. Ormai è chiaro che Musumeci li porterà a sbattere. In Sicilia c’è una cappa politica che comanda da vent’anni. I 70enni devono andare a casa. Hanno governato con Rosario Crocetta, poi con Musumeci. Hanno proposto a me di diventare la foglia di fico ma io ho detto di no».
«Ci siamo rifiutati di fare riunioni – spiega De Luca – L’ultima, con Gianfranco Miccichè, ho ricevuto la proposta di fare il vice presidente della Regione e l’assessore al Bilancio e alla Programmazione. Ecco perché Gaetano Armao (attuale assessore al Bilancio e vicepresidente, ndr) è incazzato con me: perché rimarrà disoccupato. Non abbiamo necessità di fare sedute spiritiche con nessuno. Il nostro primo obiettivo – prosegue – non è soddisfare le ambizioni personali. Non ci saranno deputati uscenti in lista. Potrei fare un gruppo con dieci zombie. Noi non saremo il taxi per dare la possibilità di riciclarsi e fare i Farisei della politica». Per avere i nomi dei candidati in lista con De Luca bisognerà attendere due grandi convention. La prima è in programma proprio a Catania – il 9 aprile al centro fieristico Le Ciminiere – mentre la seconda si terrà a Palermo il 30 aprile al teatro Golden.