5 settembre, ore 10 e 30: a Catania si presenta il numero zero del freepress SUD. Dieci ore dopo, il neonato giornale riceve la prima denuncia e una richiesta di risarcimento record di 5 milioni di euro nientemeno che da Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia, accusato di aver fatto carte false in ospedale per evitare di essere arrestato
Il paziente catanese
«Le minacce di Lombardo non ci spaventano: sono fatti documentali». Sono le parole di Antonio Condorelli, direttore del neonato giornale catanese SUD, freepress di “giornalismo investigativo” che, a poche ore dalla presentazione, è già protagonista di un “caso” per via di una inchiesta riguardante il presidente della Regione Sicilia. “Lombardo in fin di vita”, titola in prima pagina il “numero zero” del quindicinale, e nell’inchiesta centrale, in doppia pagina, riporta anche la copia di un certificato medico che diagnostica a Raffaele Lombardo un “aneurisma all’aorta”, firmata da un medico, ma non dal primario del reparto. L’ipotesi di Sud è che il presidente della Regione sia ricorso alla diagnosi per sottrarsi a un evenutale arresto, annunciato (e poi smentito) il 12 maggio dal quotidiano La Repubblica. «Godo di ottima salute» – ha fatto sapere il governatore tramite una nota stampa – e «ho denunciato gli autori di questo vergognoso episodio». Chiederà ben cinque milioni di euro di risarcimento. Condorelli è comunque fiducioso della bontà del proprio lavoro: «Noi abbiamo pubblicato semplicemente un documento, in cui si dice che un primario si rifiuta di firmare una diagnosi. Lombardo conferma che gode di buona salute, e quindi che la diagnosi è falsa. Del resto non avevamo dubbi sulla buona salute del Presidente, dato che lo avevamo visto ospite a “l’Infedele” la sera stessa della diagnosi».
Lombardo, nella nota divulgata ieri sera, parla di una «ricostruzione orchestrata, sui cui reali ispiratori e finanziatori occorre far luce», ma Condorelli, da noi intervistato, tiene a precisare che SUD «non ha un colore politico. Non è un giornale contro Lombardo, non è un giornale contro Firrarello, non è un giornale contro Stancanelli, però è un giornale che avrà il vizio di essere irriverente e di dire la verità».
Condorelli, come risponde? Chi c’è “dietro” questo giornale? Chi sono gli “Editori Indipendenti”?
«Degli imprenditori pronti a scendere in campo a Catania e a sfatare quel “mito” che esiste da tempo di riverenza, di paura verso i poteri forti che comandano in Sicilia, e secondo il quale nessuno investe nell’Editoria. Sono due imprenditori, Pierluigi Di Rosa, manager bancario sul quale potete trovare facilmente informazioni su internet e Alessandro Basile. Entrambi non hanno mai fatto gli editori prima. E per chi fosse in dubbio, è possibile fare una visura camerale».
Lombardo nella nota parla di «un giornale volto interamente a denigrare la mia persona». Forse perché sul giornale si parla anche del Governo Lombardo e dell’”immobilismo” alla Regione.
«Noi abbiamo fatto il nostro dovere, e abbiamo anche invitato il presidente Lombardo in redazione per effettuare un’intervista sulle politiche per lo sviluppo della Sicilia messe in campo dal suo governo e su questa questione della diagnosi forse “truccata”», insiste Condorelli.
Intanto la Procura di Catania ha confermato l’apertura di un’inchiesta conoscitiva per verificare se esistano ipotesi di profili penali, dopo l’esposto pubblicato dal freepress del primario dell’ospedale Cannizzaro che si è rifiutato di firmare il referto.