Ancora non è del tutto chiaro su quanto accaduto in via Francesco Crispi la notte scorsa. Dietro il crollo di un palazzo di tre piani prende sempre più campo l’ipotesi di una forte esplosione. Evento che sarebbe collegato a una fuga di gas da una o più bombole posizionate al primo piano. In questa porzione dell’immobile si trovava un uomo di 60 anni rimasto gravemente ferito. I testimoni parlano di rumori «tipici di lavori domestici» provenienti dal suo appartamento e di puzza di gas. L’altra ferita grave è una bambina di dieci mesi, mentre non c’è stato niente da fare per la pensionata Agata Strano. La donna 85enne è morta mentre si trovava a letto. Tutti i residenti del palazzo sono stati rintracciati, compresa una signora originaria della Romania che inizialmente era stata data per dispersa e che successivamente si è appreso non fosse in casa.
La cronaca
Erano passati da quasi 30 minuti le due di notte quando a quanto pare una forte esplosione ha devastato un palazzo in via Francesco Crispi, a Catania. L’edificio, quasi all’angolo con via Archimede nei pressi della stazione centrale, è stato letteralmente sventrato e le macerie che hanno invaso la sede stradale. Secondo le prime indiscrezioni il crollo sarebbe collegato a una fuga di gas proveniente da una o più bombole. L’edificio, come confermato dal Comune, non era allacciato alla rete del metano.
Le condizioni dei quattro feriti estratti dalle macerie
Al momento sono quattro ma due sono quelli più gravi. Si tratta di una bambina di dieci mesi che è stata ricoverata all’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania e di un uomo di 60 anni, che adesso si trova all’ospedale Civico di Palermo. Nel capoluogo siciliano è arrivato grazie all’elisoccorso del 118, dopo che i sanitari dell’ospedale Vittorio Emanuele hanno deciso per il trasferimento a causa delle ustioni di secondo grado al volto e agli arti superiori. A destare maggiori preoccupazioni sono però le condizioni della bambina. Il prossimo bollettino verrà diramato in serata ma sono già state accertate una frattura nella parte sinistra della testa, fuoruscite di sangue dall’orecchio oltre a emorragie in altri due punti del corpo. Adesso la paziente si trova in coma farmacologico e la prognosi rimane riservata. Gli altri due feriti sono invece ricoverati all’ospedale di Lentini, in provincia di Siracusa, con codice giallo. Ad avere qualche problema è stato il padre della bambina. L’uomo, originario del Marocco, a quanto pare non si trovava in via Crispi, ma si è ferito al pronto soccorso del Garibaldi in maniera autonoma dopo essere stato avvertito telefonicamente. Dentro lo stabile c’era pure la madre, ma non avrebbe subito ferite gravi.
La vittima
Si chiamava Agata Strano e aveva 85 anni. È lei l’unica persona morta sotto le macerie del palazzo di via Crispi. La donna era separata e viveva da sola in un appartamento del secondo piano. I vigili del fuoco, secondo quanto trapelato, hanno trovato il suo corpo ancora avvolto nelle coperte del letto. Con ogni probabilità la donna è stata sorpresa nel sonno dalla forte esplosione. Altri dettagli potrebbero arrivare dall’autopsia che verrà effettuata sul corpo. Esclusa per il momento la presenza di altre vittime. All’appello, prima di essere rintracciata dalla polizia, mancava una donna rumena che non era in casa al momento del crollo.
Le indagini
In mattinata la procura di Catania ha aperto un fascicolo sui fatti di via Francesco Crispi. Le indagini sono state affidate alla polizia e il reato ipotizzato per il momento è quello di disastro colposo. Tramite le testimonianze e l’analisi dei detriti si sta cercando di capire l’origine della presunta esplosione. Alcune persone hanno parlato di rumori tipici di lavori domestici provenienti dal primo piano, lo stesso dove si sarebbe trovato il 60enne ustionato, e di odore di gas. L’uomo, considerate le ferite, era il più vicino al luogo della deflagrazione ed è scampato alla morte solo grazie alla presenza di un frigorifero che gli ha fatto da scudo protettivo.
Gli sfollati
Dopo il crollo sono state sfollate le persone che abitano nei palazzi attigui. Si tratta di alcuni nuclei familiari che per il momento non potranno tornare nelle loro case a causa dei danni. Il Comune ha fatto sapere che ha già predisposto un piano d’accoglienza all’interno di un albergo di via Etnea.
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