Il Governo regionale ‘stoppa’ il Muos, il nucleare e le pale eoliche

Meglio tardi che mai. La Giunta regionale di Rosario Crocetta, dopo quasi nove mesi, si accorge che la Sicilia va protetta. Da che cosa? In primo luogo, dalle onde elettromagnetiche del Muos. Poi dagli impianti nucleari e, ancora, dagli impianti eolici, ovvero dalla proliferazione, andata in scena fino al 2008 (ma non del tutto bloccata negli anni successivi) delle pale eoliche.

Siamo davanti a un segnale positivo. Il disegno di legge approvato ieri sera dalla Giunta regionale non è risolutivo (il provvedimento dovrà essere esaminato e approvato dall’Ars). Ma è un fatto importante. E si spera vincolante. Proteggere l’ambiente siciliano pur puntare sul turismo e sull’agricoltura di qualità. Questo, almeno, è quello che abbiamo capito noi.

Riguardo al Muos di Niscemi – il mega radar che gli americani vorrebbero realizzare nel cuore della Sicilia – la delibera di ieri sera fa seguito a un atto meno vincolante e, a nostra avviso, meno conducente, se non rischioso, sotto il profilo finanziario, per la Regione: la revoca delle autorizzazioni.

In ogni caso, è un modo elegante del Governo Crocetta di passare la ‘patata bollente’ al Parlamento siciliano. Sarebbe più corretto – questo non finiremo mai di ripeterlo – che il presidente della Regione ponesse la questione Muos in Consiglio dei Ministri, dove il governatore della nostra Isola, per questioni attinenti la Sicilia, siede con il rango di Ministro della Repubblica.

Il Muos di Niscemi è una questione politica. Sul Muos si sono pronunciati due Governi nazionali: il Governo Prodi prima (1996-1998), il Governo Berlusconi dopo (2001-2006). Il Governo regionale è arrivato a giochi fatti e, tramite l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, ha convesso le autorizzazioni ambientali.

Di notevole interesse anche il “no” al nucleare. Contrariamente a quello che si pensa, il nucleare, in Sicilia, non è un ghiribizzo un po’ forzato dell’ex assessore regionale Antonino Zichichi.

In Sicilia, negli ultimi 50 anni, lo stato italiano ha piazzato le peggiori schifezze del nostro Paese. A cominciare da quattro raffinerie e dagli impianti chimici di Priolo, Melilli, Gela e Milazzo.

Il progetto al quale Roma pensa da alcuni anni è quello di utilizzare la Sicilia per localizzarvi un impianto per la ‘custodia secolare’ delle sostanza radioattive. Questo impianto, stando alle indiscrezioni che circolano da qualche anno, dovrebbe essere realizzato nell’Agrigentino, dalle parti di Palma di Montechiaro, in un’area argillosa. Opportunamente, il disegno di
legge del Governo Crocetta – che ci auguriamo l’Ars approvi in tempi rapidi – dovrebbe ‘stoppare’ quest’ennesimo progetto infame.

Sugli impianti eolici c’è poco da dire. Anche il Governo di Raffaele Lombardo, nel 2009, annunciò lo ‘stop’ alle pale eoliche. In parte è stato così. Ma solo in parte. Perché, da allora ad oggi, qualche impianto è stato realizzato.

Sull’eolico, in Sicilia, si sa poco o nulla. Nel 2010 c’era il dubbio, tutt’altro che campato in aria, che molte pale eoliche erano state realizzate non per produrre energia eolica, ma per arraffare i contributi erogati dal Ministero dell’Ambiente (allora si parlava di pale eoliche sganciate dalla rete).

Non sappiamo quale sia, oggi la situazione. Anche perché, sulle energie alternative non c’è alcuna informazione istituzionale. C’è solo un’iniziativa parlamentare dei deputati grillini dell’Ars, che si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni possibili sulle energie alternative in Sicilia per poi renderle note ai siciliani.

Non abbiamo capito se questo disegno di legge vale anche per la Valle del Mela, in provincia di Messina, dove è in corso di realizzazione un elettrodotto folle, che non solo non serve alla nostra Isola, ma che, per responsabilità dei Sindaci del passato dei Comuni della valle del Mela e della provincia di Messina, viene realizzato a due passi dai centri abitati, minando la salute di migliaia di persone. Una vergogna internazionale.

Proprio ieri la parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana, ha ricordato che, complice il “silenzio della Regione”, i lavori per l’elettrodotto di Terna nella Valle del Mela proseguono indisturbati.

“A quattro mesi dall’approvazione, da parte dell’Ars, della mozione che impegna il Governo regionale a porre in essere tutte le iniziative necessarie a modificare il tracciato dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi – precisa Valentina Zafarana – l’assessorato al Territorio ed Ambiente non ha ancora battuto colpo. Solo due dei tre tavoli tecnici annunciati hanno visto la luce e senza risultati apprezzabili”.

“Nei due incontri effettuati, infatti, l’assessore Lo Bello – prosegue la parlamentare grillina – non ha affrontato i punti caldi della questione: la verifica di ottemperanza sulle prescrizioni ambientali palesemente violate, il mancato riconoscimento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale della Valle del Mela, il mancato rispetto delle disposizioni del piano di gestione della ‘zona di protezione speciale dei monti Peloritani’. Ci chiediamo a questo punto quale sia la ragione di esistere del Parlamento regionale, se ciò che delibera, e per cui impegna il Governo, viene costantemente ignorato, rimandato, posticipato, mentre i lavori di costruzione di un’opera, contro la quale, almeno nel progetto attuale, si è espressa nella sua quasi totalità l’Assemblea regionale siciliana, vanno avanti più spediti che mai”.

“A cosa serve la competenza ‘diretta ed esclusiva della Regione siciliana sugli aspetti paesaggistici – aggiunge Valentina Zafarana – quando chi dovrebbe esercitarla, nell’unico interesse dei cittadini, non ritiene opportuno sottolineare le interferenze non sanabili di progetti che violano i piani paesaggistici realizzati dalla Regione stessa?”.

“Non vorremmo – affermano i componenti del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars – che l’inerzia dell’assessorato rispondesse ad un a precisa strategia dilatoria, mirata a portare i lavori ad una fase di avanzamento tale da rendere impossibile qualsiasi retromarcia e a mettere tutti davanti al fatto compiuto. Sarebbe un’intollerabile mancanza di rispetto non solo per l’Assemblea, ma anche, e soprattutto, per le migliaia di cittadini che attendono azioni reali e concrete a salvaguardia dei propri diritti, e che invece sono costretti a restare inermi di fronte allo spettacolo di ruspe e gru che giorno dopo giorno si alternano nell’opera di sconvolgimento del loro territorio”.

“Voglio ricordare – sottolinea il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – che è stata fatta un’audizione nella quale il Governo ha preso l’impegno di portare avanti i tavoli tecnici per risolvere questa importante questione ambientale. Ci auguriamo che l’assessore Lo Bello mantenga la parola”.

 

 

 

 


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