La pellicola ispirata al dottorando Emanuele Patanè - morto per un tumore ai polmoni nel 2003 - verrà proiettata il prossimo 27 maggio all'ex monastero dei Benedettini. L'occasione sarà un seminario sul cinema e i nuovi linguaggi, ma il pensiero corre inevitabilmente alla vicenda giudiziaria ancora in corso. E alle numerose presunte vittime di uno scandalo senza precedenti
Il film su Farmacia all’Ateneo di Catania Quatriglio: «Un confronto catartico»
Un seminario su La realtà nella rappresentazione: il cinema necessario di Costanza Quatriglio. Ma, ancora più importante, la proiezione del film ispirato al memoriale di Emanuele Patanè all’Università di Catania. Con il fiato sospeso, la pellicola che parte dalle vicende del cosiddetto laboratorio dei veleni di Farmacia e dal diario del dottorando morto per un tumore ai polmoni nel 2003, verrà proiettato martedì 27 maggio nell’aula magna dell’ex monastero dei Benedettini. Dopo la prima al festival di Venezia ad agosto, la vittoria del premio Gillo Pontecorvo Arcobaleno latino, e una programmazione da tutto esaurito al cinema King di Catania e un passaggio televisivo su Rai 3, Costanza Quatriglio parlerà della sua opera tra le mura dell’ateneo.
«Sono molto felice per questo invito», afferma la regista. Per Costanza Quatriglio il confronto potrà essere «catartico», liberatorio per un’istituzione travolta da uno scandalo senza precedenti nella sua storia centenaria e in tutto il Paese. «Potrà essere l’occasione per affrontare di petto la questione – prosegue la regista – È la paura che fa diventare tutto gigantesco».
L’incontro, organizzato all’interno del corso di Cinema, fotografia, televisione del dipartimento di Scienze umanistiche, fa parte anche dei workshop della televisione universitaria Zammù Tv. Filo conduttore sarà proprio la motivazione del premio Arcobaleno latino – «un cinema che non può che essere definito necessario» – ma il pensiero corre inevitabilmente alla vicenda giudiziaria ancora in corso e al grave sospetto che alle presunte condotte irregolari siano seguite un numero imprecisato di morti. «Credo che sarà un momento molto importante – spiega Quatriglio – perché anche il gesto di ospitare un film ispirato al diario mi sembra un’apertura importante a un confronto non solo sul linguaggio cinematografico, ma anche a quella che è una ferita aperta per l’università e la città».