Il diavolo fa gli aerei ma non le ali

di Gabriele Bonafede

Tempesta aerea sul governo Letta. Il ministro del Lavoro vorrebbe un poco di soldini per “attuppare” qualche buco nel tessuto sociale del Paese e quello della Difesa, Mario Mauro, vorrebbe un paio di decine di miliardi per bombardare con aerei di lusso. Da un lato si chiede qualche tozzo di pane, dall’altro si vuole spendere a piene mani per le brioche, per giunta di cattivo gusto e senza gelato.  

F35. Foto tratta da da www.ecquologia.com

Così mentre al lavoro si vorrebbero destinare 200 milioni di Euro, per gli aerei F35 se ne chiedono 100 volte di più: 20000. Complimenti. Non c’è che dire.

Mentre il tasso di disoccupazione giovanile assume proporzioni da apocalisse, mentre c’è chi s’impicca perché le banche e il fisco tolgono la casa, mentre aumentano i crimini per rubare da mangiare, mentre la disperazione serpeggia in larghi strati della società soprattutto in Sicilia, mentre le migliori risorse umane emigrano in Germania, mentre chiudono i villaggi turistici e le infrastrutture decadono, mentre i debiti coprono le imprese senza via d’uscita, mentre paghiamo tassi da capogiro per un debito pubblico astronomico, mentre la recessione continua senza fine, mentre la Fiat in Sicilia chiude lasciando nella miseria intere città, mentre si chiudono tribunali e scuole e ospedali, mentre le forze dell’ordine non hanno la benzina per monitorare un territorio sempre più in preda alla criminalità, mentre i bilanci dei comuni agonizzano pur tagliando servizi essenziali, mentre il patrimonio artistico e culturale va letteralmente a puttane, mentre si tolgono le pensioni agli anziani, mentre le scuole cadono a pezzi, mentre interi paesi sono travolti da frane e terremoti, mentre si operano tagli ai diversamente abili e all’assistenza, mentre la salute diventa sempre più un diritto dei ricchi e gli altri sono lasciati morire in ospedali fatiscenti, mentre i ticket delle medicine aumentano, mentre si muore a casa propria, in questo strano governo del “tira e molla” c’è chi intende confermare l’impegno per comprare aerei da guerra costosissimi e che sembra non funzionino nemmeno. Che dire?

Bombardamento in Siria. Foto tratta da da www.julienews.it

Forse non tutti sanno che negli Usa da anni c’è un dibattito acceso sulla “telenovela F35” della Lockheed-Martin. Una storia penosa, che ha visto numerosi report della casa di costruzione statunitense presso il governo di Washington per spiegare come mai i costi del “Programma F35” siano lievitati così tanto a fronte di risultati sconfortanti sul piano della qualità e dell’affidabilità di questi aerei. Tanto da far tagliare la fornitura per la USAF (le forze aree americane) di una buona metà: da quasi 2500 a circa 1200 aerei. E, ancora oggi, il programma è in bilico proprio negli USA, dove “almeno” c’è un impatto di know-how e d’impulso all’industria che, ovviamente, non c’è in Italia: chiamata solamente a fornire passivamente alcune parti.

La Lockheed… A noi vecchietti ricorda altri scandali. Quello degli anni ’70 per esempio, in cui vennero coinvolti politici di vari paesi, non solo l’Italia, e che condussero alle dimissioni di un Presidente della Repubblica Italiana, Leone, uniche dimissioni di un capo della Stato nella storia del Paese.

Aereo incastrato… Foto di Giuseppe Mura tratta da www.fotocommunity.it

E questo di oggi è uno scandalo ben maggiore, tanto da far dire a qualcuno nei dibattiti televisivi sull’argomento che è una tale ovvietà da non poterne nemmeno parlare. Si ride per non piangere. E non viene nemmeno bene: ne esce fuori solo un sorrisino di disgusto.

Eppure il Ministro Mario Mauro, ex-Forza Italia e PdL, da qualche mese nelle file di “Scelta Civica” di Monti, si sta battendo fino al paradosso per confermare non solo l’acquisto di ben 90 di questi apparecchi, dal costo nemmeno definito e che varia di mese in mese,  ma per mantenere anche il ritmo di spesa. Ritmo di spesa  che varia dai 300 ai 500 milioni di euro l’anno, secondo le cifre più accreditate, per un totale di 20 miliardi di euro. Ma il suo partito si chiama “Scelta Civica”, o “Scelta Militare”?

E a cosa serviranno questi aerei? A bombardare la Sicilia quando, prima o poi, chiederà l’indipendenza? E dovremmo pagare le tasse per farci bombardare? Per fortuna dall’ultimo rapporto alla Casa Bianca, consultabile nel sito stesso del programma (in inglese ovviamente) pare sia confermato che questi giocattoloni da guerra non funzionino ancora, nemmeno i prototipi già realizzati: ci sono problemi pure nel design delle ali.

Allora è proprio vero: il diavolo fa gli aerei ma non le ali.  


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]