Alla sbarra c'è la 34enne Daniela Agata Nicotra, che si consegnò in questura all'indomani del fatto, avvenuto la sera tra il 9 e il 10 dicembre del 2020. Inutile per la vittima la corsa al Pronto soccorso dell'ospedale Garibaldi accompagnata da un'amica
Il delitto di Ylenia Bonavera, chiesti 20 anni per l’ex amica Tensione in aula. Accoltellamento immortalato in un video
Vent’anni e due mesi di carcere per Daniela Agata Nicotra. È questa la richiesta di condanna formulata questa mattina, nel processo di primo grado con rito abbreviato, dalla magistrata Michela Maresca. L’imputata ha reagito alle parole dell’accusa decidendo di abbandonare l’aula per fare ritorno in carcere. Momenti di tensione in cui lo sguardo di Nicotra si è incrociato con quello di Nunziatina Giorgio Piluso – assistita dall’avvocata Vittoria Santoro dello studio Domenico Rizzotti – la mamma della 26enne uccisa a Catania la sera tra il 9 e il 10 dicembre del 2020. Il delitto venne immortalato in un video amatoriale pubblicato per la prima volta e in esclusiva da MeridioNews. Un cittadino inquadrò due macchine ferme all’incrocio tra via delle Salette e via della Concordia e un gruppo di persone intente a litigare.
Tra di loro c’era anche la 26enne originaria di Messina ma residente a Catania. Pochi secondi tra urla e insulti in cui si vede Nicotra afferrare un coltello dalla propria macchina, una Mini Cooper bianca. Subito dopo, la 34enne si avvicina a Bonavera e le scaglia un fendente all’altezza della spalla destra. Immediatamente Nicotra, insieme ad altre persone, sale in macchina e fugge via. La vittima, invece, viene trasportata al Pronto soccorso da un’amica che si mette al volante della Smart blu della ragazza. All’ospedale Garibaldi vecchio arrivano alle 21.18 e circa mezz’ora dopo viene dichiarata la morte della 26enne. Nelle prime fasi trapelò la notizia, poi rivelatasi falsa ma comunque ripresa da diverse testate giornalistiche, che Bonavera fosse morta per overdose. Tesi ampiamente smentita anche dall’esame autoptico.
Nicotra, accompagnata dal legale, l’indomani si presentò in questura per ammettere le proprie responsabilità, sostenendo però di essersi difesa dopo che l’amica l’aveva colpito all’occhio procurandole una ferita. Sul coltello, invece, spiegò ai poliziotti di averlo nella propria disponibilità perché in passato aveva subito alcune rapine. Dopo essere finita in carcere, Nicotra è stata sottoposta a una perizia psichiatrica per valutare se, al momento del fatto di sangue, era presente una patologia tale da scemare o escludere l’imputabilità della 34enne. Tra Nicotra – conosciuta con l’appellativo di Pantera bionda – e Bonavera, secondo quanto trapelato dopo il delitto, c’era un rapporto di amicizia che poi sarebbe degenerato. «Era morbosa e litigavano spesso», spiegò in un’intervista concessa a MeridioNews la mamma della vittima.
Nel 2017 Bonavera era stata ricoverata, lottando tra la vita e la morte, dopo che l’allora fidanzato Alessio Mantineo, l’aveva cosparsa di benzina e le aveva dato fuoco. Del caso si interessò la trasmissione di Mediaset Pomeriggio Cinque, condotta da Barbara D’Urso.