È il quinto successo di fila per i rossazzurri che irrompono nella parte destra della classifica e si avvicinano alla zona play-off. Il Massimino, che in settimana si preparava alla festa, ha seguito la partita in silenzio nel ricordo della piccola Smeralda Camiolo, recentemente scomparsa
Il Catania è alla ricerca di un sogno Il Massimino ricorda Smeralda e non fa festa
Il Catania batte 2-0 la Ternana, vince la quinta partita consecutiva e lambisce il traguardo salvezza, stimato virtualmente ad appena tre punti di distanza. Tuttavia il Massimino non fa festa. I quindicimila tifosi presenti allo stadio, con l’eccezione dei gruppi organizzati della curva sud, hanno seguito in silenzio i 90 minuti della partita nel rispetto della tragica scomparsa della piccola Smeralda, la figlia di Giuseppe Camiolo (tra le colonne del tifo organizzato della curva nord). Lunga e dolorosa la vicenda che ha segnato, sin dalla sua nascita, la bimba di quattro anni. Strettamente legata al dibattito sulla efficacia del metodo Stamina.
In uno stadio senza pezze rossazzurre, gli striscioni presenti erano rivolti solo a Smeralda. La curva nord ha esposto sulla vetrata del settore che dà sul campo la scritta: «Dal cuore della curva il rispetto della vita. Ciao Smeralda». Il tifo organizzato che occupa la zona centrale della curva è entrato ad inizio gara, ha osservato un minuto di silenzio, deposto un mazzo di fiori e lasciato subito lo stadio. Anche i tifosi della Ternana si sono associati al dolore della famiglia Camiolo. «Vicini al vostro dolore. Ciao Smeralda» era scritto sullo stendardo esposto nel settore ospiti e applaudito dal Massimino. In campo, i giocatori hanno osservato 1 minuto di raccoglimento (disposto dalla Lega Serie B), scandito dagli applausi del pubblico al gesto di Calaiò, che ha deposto una corona di fiori ai piedi del messaggio affisso sulla vetrata della curva nord.
In questo clima è iniziata la partita. Il Catania ha faticato a trovare il varco giusto per passare in vantaggio, sebbene la superiorità tattica e tecnica rispetto alla Ternana fosse emersa sin da subito. Rattoppata in difesa, causa le tante assenze, la squadra di Tesser ha difeso il pareggio e cercato l’occasione per il colpaccio su contropiede. Ordinato ed attento, il Catania ha concesso poco in difesa e mantenuto alta la concentrazione. Tuttavia, il gioco proposto da Marcolin, fatto di tanti passaggi e poche conclusioni, ha portato un solo pericolo alla porta degli ospiti. Un tiro di Rinaudo dalla distanza, messo in angolo dal portiere. Le lamentele più sonanti, specie del pubblico, hanno però riguardato l’arbitraggio del sig. Ghersini invece del il gioco dei rossazzurri. Episodio chiave, un rigore negato a Maniero (successivamente ammonito per simulazione). Proprio allo scadere, quando il primo tempo pareva chiuso sul pareggio e l’arbitro aveva il fischietto in bocca, è arrivato il vantaggio del Catania. A siglarlo è stato proprio Maniero, con una zampata da attaccante d’area. Il numero 7 rossazzurro ha sfruttato al meglio il cross dalla sinistra di Rosina e si è portato, con 18 reti, in testa alla classifica marcatori. Non c’è stato neanche il tempo di rimettere palla al centro che l’arbitro ha fischiato l’intervallo.
La ripresa si è aperta senza cambi nelle due formazioni ma con un crescente nervosismo verso la direzione dell’arbitro Ghersini, le cui scelte sono state duramente contestate dal pubblico del Massimino. Il risultato rimaneva in bilico. La Ternana spingeva in avanti per cercare il pareggio, il Catania, furbo, ripartiva negli spazi concessi dalle offensive degli ospiti. Tuttavia, tardava ad arrivare il colpo vincente che mettesse al sicuro la gara. Marcolin decideva allora di inserire Castro, tenuto in panchina perché giudicato non al meglio, per Maniero (sempre più nervoso verso Ghersini). L’argentino ha subito dimostrato di avere una marcia in più, mettendo scompiglio nella difesa rossoverde. Dopo un ennesimo episodio dubbio in area della Ternana, sul quale l’arbitro non ravvisava rigore, è giunto il raddoppio. A firmarlo è stato proprio Castro, che s’involava in area pescato da un rilancio dal centrocampo e, con un colpo sotto al pallone, superava il portiere segnando la rete del definitivo 2-0. I restanti 15’ più 5’ di recupero sono stati una semplice formalità, in cui Del Prete ha rimediato l’ammonizione che gli costerà la prossima partita, contro il Bologna, alla quale difficilmente avrebbe comunque preso parte (aveva accusato un dolore muscolare pochi minuti prima del giallo, rimediato per perdita di tempo).
A fine gara, applausi per il Catania da tutto lo stadio. Con 47 punti in classifica, i rossazzurri irrompono nella metà destra della classifica e possono dirsi quasi virtualmente salvi visti anche gli scontri diretti che impegneranno Latina, Modena, Crotone e Pro Vercelli. Staccata la Ternana, prima a pari punti, raggiunto il Bari (in vantaggio per scontri diretti). I pugliesi hanno pareggiato in casa contro il Bologna, 1-1, prossimo avversario dei rossazzurri. Il 27 Aprile, tra pochi giorni, il Catania tornerà al Dall’Ara. E’ lo stadio dove lo scorso anno, seppur vincendo per 1-2, acquisì la matematica certezza della retrocessione. Far risultato contro i rossoblu, in lotta per la promozione diretta, potrebbe aumentare il crescente entusiasmo dei tifosi, divisi tra gli ottimisti che pensano alla possibilità di raggiungere i play-off e chi, invece, bada anzitutto al raggiungimento della salvezza. A fine gara, l’allenatore Dario Marcolin ha dichiarato: «Dobbiamo arrivare velocemente a quota 50, intanto faccio i complimenti ai ragazzi per queste cinque vittorie di fila. Adesso la condizione atletica è sicuramente migliore ma le partite si vincono anche con l’unione del gruppo e con la testa».