All’ingresso di Castelvetrano il manifesto pubblicitario stradale sponsorizza la prossima uscita di Iddu – L’ultimo padrino, film su una parte della vita di Matteo Messina Denaro, che è nato proprio nel Comune del Trapanese. Ma nel cinema Marconi – unica sala di Castelvetrano – la pellicola dei registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza non si potrà vedere. Secondo […]
Frame dal trailer del film
A Castelvetrano il film su Matteo Messina Denaro non sarà proiettato
All’ingresso di Castelvetrano il manifesto pubblicitario stradale sponsorizza la prossima uscita di Iddu – L’ultimo padrino, film su una parte della vita di Matteo Messina Denaro, che è nato proprio nel Comune del Trapanese. Ma nel cinema Marconi – unica sala di Castelvetrano – la pellicola dei registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza non si potrà vedere. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, lo avrebbe deciso il titolare della sala, Salvatore Vaccarino, ex consigliere comunale e figlio dell’ex sindaco Antonio, morto nel 2021. «Non mi interessa», ha detto Vaccarino al Giornale di Sicilia, che stamattina ha riportato la notizia. Le ragioni per cui il gestore del cinema di Castelvetrano non proietterà il film non si sanno, ma da molte parti non si escluderebbe che il richiamo della pellicola a suo padre lo avrebbe infastidito.
Un richiamo non plateale, ma forse comuqnue sgradito. Nel film, infatti, Catello – interpretato da Toni Servillo – è un politico condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, che si vede offerta la libertà da parte dei servizi segreti in cambio del suo aiuto nella cattura di Messina Denaro, interpretato da Elio Germano. Una vicenda che si rifà a quella reale di Antonio Vaccarino, che col boss ancora latitante avviò un rapporto epistolare con nomi in codice: Svetonio era Vaccarino, Alessio era Messina Denaro. I due si scambiarono cinque lettere tra il 2004 e il 2006, dopo che Vaccarino – figura controversa, massone, insegnante di lettere, amico del papà del latitante – contattò Matteo Messina Denaro tramite il fratello del boss. Ma Vaccarino collaborava, appunto, anche con i servizi segreti, che speravano così di individuare il latitante.
Quello scambio di lettere durò fino al giugno del 2006, quando venne arrestato il capomafia Bernardo Provenzano: da quel momento le comunicazioni tra Svetonio e Alessio si interruppero. Quando Messina Denaro scoprì che Vaccarino collaborava con i servizi segreti mandò al suo interlocutore un ultimo messaggio: «La sua illustre persona fa già parte del mio testamento. In mia mancanza verrà qualcuno a riscuotere il credito che ho nei suoi confronti». Il film uscirà il 10 ottobre prossimo. «Cercherò di convincere il signor Vaccarino a proiettare la pellicola anche a Castelvetrano – dice il sindaco della città, Giovanni Lentini – Sul piano umano la loro posizione, come famiglia, per la morte del padre è comprensibile, ma sull’aspetto sociale e culturale certamente questo non fa bene. Ma lui è un imprenditore e decide per la sua attività». Intanto la produzione del film ha programmato dal 3 all’8 ottobre le anteprime in provincia: a Trapani, a Mazara del Vallo e ad Alcamo, alla presenza di alcuni attori e dei registi: Castelvetrano rimarrà fuori dal tour.
Chi vorrà vedere Iddu – L’ultimo padrino dovrà spostarsi fuori città. Nel frattempo a Isola delle Femmine, Comune vicino a Palermo, sui manifesti che pubblicizzano l’uscita del film – affissi sul lungomare – sono comparsi una serie di insulti nei confronti del boss, tra i quali «L’ultimo indegno».