L'ultimo lavoro della band siciliana si intitola Della rivoluzione... e di altri folklorismi. «Descriviamo una Sicilia che cammina mano nella mano con l’Italia, usando italiano e dialetto», raccontano a MeridioNews. Previsti concerti in tutta l'Isola e anche in Calabria. Il primo domani sera in provincia di Messina
I Beddi, dal folk classico alle contaminazioni urbane Parte da Furci Siculo presentazione del nuovo album
In arrivo una nuova avventura intitolata Della rivoluzione… e di altri folklorismi. I Beddi, musicanti di Sicilia, si lasciano alle spalle il folk classico, impregnato di ruralità, per fare spazio a contaminazioni moderne dal sound urbano. «Il folk così come l’abbiamo sempre fatto, è legato a periodi antecedenti, oggi il contesto rurale viene contaminato da jazz, rock, blues e pop per diventare Sicily unconventional folk», spiega Davide Urso, cantante e musicista della band siciliana.
Partirà domani da piazza San Cuore di Furci Siculo (Me), alle ore 21.30, il tour estivo abbinato all’uscita del nuovo lavoro discografico, che sarà presentato ufficialmente il prossimo autunno, ma già in vendita durante le tappe estive. «Nel nostro nuovo album abbiamo rivoluzionato il folk siciliano avvalendoci di nuovi musicisti – continua Urso – alla ricerca di un sound inedito». La rivoluzione dell’armata dei pupi siciliani comprende un nucleo musicale moderno con basso, chitarra elettrica e batteria senza tradire le sonorità tradizionali di marranzano, tamburello e mandolino .
La ribellione di una band di paese viene raccontata attraverso dieci brani, di cui quattro già eseguiti in pubblico (uno di Otello Profazio) e sei sconosciuti. Ascolteremo una fresca versione radiofonica de L’armata dei pupi siciliani, riarrangiata da Santi Pulvirenti (chitarrista di Carmen Consoli), Nota sfortunata, con la partecipazione di Rita Botto, paragona invece un bimbo diversamente abile a una nota dissonante, ma che alla fine risulta insostituibile. Sulla scia di un rap moderno, che ricorda un vecchio cantastorie, il pezzo Quattro santi in paradiso. Si parla, inoltre, di crisi dell’arte e della cultura nella Sicilia di oggi in Senza lu ciauru di na canzuna.
Tante le collaborazioni artistiche nella produzione: Totò Nocera, Daniel Zappa, i fratelli Navarria, Carmelo Trimarchi, Mario Gulisano e Antonio Putzu. Che hanno affiancato la formazione storica composta da Mimì Sterrantino (voce, chitarra acustica e battente, armonica, mandolino); Davide Urso (voce, tamburi a cornice, marranzani, mandolino, chitarra battente); Giampaolo Nunzio (voce, organetto, zampogna, friscalettu e fiati, mandolino); Pier Paolo Alberghini (contrabbasso); Alessio Carastro (batteria etnica, congas, djambè, percussioni); Ciccio Frudà (chitarra elettrica, mandola, chitarra battente).
«Una ribellione dell’essere se stessi, in un mondo in cui l’apparire è diventato più importante dell’essere – commenta Urso -. Da parte nostra intendiamo scardinare il luogo comune del siciliano che non vede, non sente e non parla. Descriviamo una Sicilia che cammina mano nella mano con l’Italia, facendo uso di italiano e dialetto e sperimentando nuove soluzioni ritmiche».
Il tour dei Beddi continuerà il 6 agosto a San Giovanni la Punta (Ct), il 12 a Palazzolo Acreide (Sr), proseguendo a Piraino (Me), Reggio Calabria, Petralia Sottana (Pa), Pozzallo (Rg), Palermo e Catania.