Gravina, Costa nominata referente civico alla salute Il post rimosso su Facebook: «Covid? Un complotto»

«Abbiamo capito tutti che questo virus è una scusa per coprire un complotto politico e adesso non è mortale, chi lo becca non ha sintomi. Insomma, si può dedurre che è come i tanti virus che esistono ogni anno». Le parole messe nero su bianco in un post Facebook del 14 ottobre, nel pieno della seconda ondata pandemica, segnano l’inizio del percorso dell’ex assessora Patrizia Costa verso la nomina a riferimento civico della salute per il Comune di Gravina. Carica, questa, non retribuita e assegnata dalla Rete civica alla salute, il progetto regionale coordinato dalla conferenza dei comitati consultivi delle Asp che prevede la chiamata pubblica di cittadini alla partecipazione attiva per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari. In soldoni: un ruolo di divulgazione e comunicazione di protocolli e misure sanitarie. Tra le persone che possono ricoprirlo ci sono gli utenti con problematiche legate alla salute o impegnati nell’assistenza degli ammalati; gli aderenti alle organizzazioni di volontariato e di tutela dei pazienti; e ancora gli operatori della sanità, anche in quiescenza, disponibili a mettere a disposizione le competenze e le abilità acquisite. 

«Con la nomina di Patrizia Costa  – recita la nota stampa divulgata da palazzo comunale il 16 novembre -, avremo la possibilità di potenziare la collaborazione con la rete civica soprattutto in questo particolare momento di emergenza sanitaria». La stessa emergenza che, per chi è stata anche assessora al Commercio nella giunta Giammusso, riguarda «un virus che non è mortale – scrive Costa nel post poi rimosso -, che è come i virus con cui conviviamo da anni». I dati, però, remano in senso opposto. Per questo dopo il comunicato del Comune è montata la polemica sui social. I commenti sono tutti di un unico tenore: come si fa, in piena emergenza pandemica, ad assegnare un ruolo in sanità a una negazionista? «Una domanda che dovrebbe porre alla rete civica perché la nomina non è comunale, noi l’abbiamo solo recepita», spiega a MeridioNews il sindaco Massimiliano Giammusso. «Non ho nulla contro Patrizia Costa – prosegue il primo cittadino -, conoscendola non posso che rallegrarmi della sua nomina e non credo che lei pensi sul serio quanto riportato nel post». 

Costa, infatti, contattata telefonicamente dalla nostra testata, prova a correggere il tiro. «Naturalmente non Ie penso – replica a MeridioNews la referente civica per la salute -, le definizioni che mi sono state rivolte non mi appartengono assolutamente». Il riferimento è ai commenti sui social, finiti anche in alcuni articoli di giornale, che definiscono Costa una negazionista no-vax. «Il senso del post era un altro – prosegue l’ex assessora – volevo sottolineare le disuguaglianze nel trattamento dei contagiati». In effetti, a leggere il post, un timido tentativo di sottolineare la disparità di trattamento sanitario c’è. «Spiegatemi perché solo il povero è morto con questo Covid», si legge. «Lavoro nel sociale da anni e so cosa voglia dire sofferenza – prosegue chi in passato è stata anche consigliera comunale -, si tratta di un’errata interpretazione: non c’è complottismo, volevo dire che siamo pedine nelle mani di altri, perché la pandemia è stata gestita male a livello nazionale e regionale». Polemiche a parte, a mettere la parola fine alla vicenda è chi siede sullo scranno da sindaco. «Sicuramente ha commesso un errore», ammette Giammusso, «ma con i tempi che corrono c’è il rischio che venga nominata commissario alla sanità della Regione Calabria», chiude ironico. 

Gabriele Patti

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