Giovane Consiglio

Ma avete visto quanti under 35 sono stati eletti per il Consiglio comunale alle scorse elezioni, quelle che chiudono il ciclo elettorale iniziato l’aprile scorso? Per chi non si fosse accorto di questo dato  eccolo qui: 18, e dico 18 su 46, saranno le poltrone occupate da under 35 nel prossimo Consiglio: considerando le cifre a cui eravamo abituati, una terapia d’urto anti-invecchiamento della classe politica a Palazzo degli Elefanti!

Ma guardiamo i dati più nel dettaglio. Ci sono 13 “giovani” tra i vincitori (PDL e MPA) e 5 all’opposizione. Sette sono nelle file del PDL: Giacomo Bellavia di 25 anni, distintosi sin dai tempi del liceo nell’attività politica (era rappresentante d’istituto al Cutelli) e Francesco Salvatore Trichini  di 26 (entrambi eletti nella lista Per Stancanelli sindaco), Andrea Barresi di 24 anni, Alessandro Corradi di 26 anni, Alessandro e Manlio Messina di  rispettivamente 34 e 35 anni, e Francesco Navarria di 32, 6 per l’MPA Erika Marco di 23, Ludovico Balsamo di 34, Nello Cimino di 35, Marco Consoli di 31, Tuccio Tringale di 29 e Francesca Giuffrida di 32, due con la lista Con Nello Musumeci per Catania (Manfredi Zammataro di 23 anni e  Gabriele Cataldo di 35), 2 nel PD: Francesca Raciti (Con Bianco per Catania) di 27 anni e Carmelo Nicotra di 28, e infine una nell’UDC (Valeria Sudano di 33 anni), “figlia d’arte” perché nipote dell’ex senatore Sudano. Il più giovane tra tutti è Manfredi Zammataro classe 1984, che batte Erika Marco per pochi mesi (di settembre il primo, di novembre la seconda), mentre il più “anziano” tra i neo eletti è Gabriele Cataldo (agosto 1972). Alcuni, è il caso per esempio di Andrea Barresi, hanno seguito il più classico del cursus honorum dei rappresentanti cittadini (almeno dagli anni 70 ad oggi): la politica universitaria. “Farsi le ossa” come rappresentanti d’ateneo, senatori accademici o nell’opera universitaria serve a temprare il carattere, avvicinarsi ai “problemi della gente” e perché no? Farsi notare da qualche politico locale… Per dirne una: lo stesso neogovernatore della Sicilia Raffaele Lombardo viene da questo percorso.

Tornando ai numeri, nessun grande segnale di rinnovamento sul versante delle “quote rosa”: tra i giovani si contano 4 ragazze, una tra le file dell’MPA e tre all’opposizione. In generale solo sei donne occuperanno lo scranno di consigliere. Peccato, non sarebbe stata male una svolta anche in questo senso. Speriamo in ogni caso che non sia il segno del fatto che le cose sembrano cambiare, ma in realtà sono sempre le stesse.

Nella infuocata giornata del dopo voto, siamo riusciti a contattare telefonicamente Carmelo Nicotra neo eletto per il PD e Francesco Navarria (PDL) per farci raccontare chi sono e quali novità intendono portare con sé a Palazzo degli Elefanti.

Si presenti ai catanesi che ancora non la conoscono.

Carmelo Nicotra: “Sono un catanese, studente universitario in Economia e Commercio ed anche dipendente dell’ Enasco Confcommercio”.

Francesco Navarria: “Sono un avvocato e dipendente del reparto del’amministrazione del personale dell’Università degli studi di Catania”.

Cosa si propone di fare per Catania e soprattutto per i giovani che in prima persona rappresenta?

Carmelo Nicotra: “Credo che per Catania il cammino sia molto lungo a causa della grave situazione di degrado totale in cui si trova. Ho sempre messo a disposizione dei miei concittadini la massima disponibilità e amicizia ed è quello che continuerò a fare, è inutile fare promesse che non si possono mantenere. Oltretutto, sono all’opposizione e la strada sarà ancora più dura. In ogni caso credo che i giovani siano indispensabili per la crescita di Catania e poiché ne è stata eletta una buona rappresentanza spero in positivo per il futuro”.

Francesco Navarria: “Credo che ci sia sempre da imparare sia dai giovani che dai meno giovani, la mia linea di demarcazione non è l’età, ma quella che separa il voler fare bene dal voler fare male. Catania ha tanto da migliorare”.

Supplemento di pepe per il baby consigliere del Pdl. Crede che la notorietà di suo padre (Pippo Navarria, noto manager dell’ospedale Garibaldi, ndr) abbia influito nel buon esito della sua candidatura?
“Certo che ha influito, ma in questa selva di candidati devi essere una persona con una tua posizione per farcela”.

 


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