Fuochi d’artificio al funerale Denunciati i parenti del morto

Impazza sulla rete il video di un passante che ritrae un insolito corteo funebre, che ha paralizzato nei giorni scorsi la circolazione stradale nei pressi di piazza Indipendenza, a Palermo. I parenti del defunto hanno bloccato il traffico per consentire agli amici, come ultimo saluto, l’esplosione di fuochi pirotecnici. Alla fine dei botti, dopo gli applausi, al traffico è stato concesso di riprendere il suo regolare corso. In seguito all’episodio, il Questore ha disposto una serie di controlli rivolti alle imprese di pompe funebri, finalizzati ad arrestare sul nascere quella che sembra stia diventando, tra le vie cittadine e soprattutto nei rioni popolari, una nuova moda, ovvero il saluto al defunto con lo sparo di fuochi d’artificio, sanzionato quando avviene in luogo pubblico o aperto al pubblico. 

Ed intanto, una volta identificati, sono stati denunciati alcuni familiari del morto, considerati responsabili dell’accaduto. Gli agenti della Divisione di Polizia amministrativa e sociale della Questura hanno dato il via ad una serie di controlli, effettuando anche perquisizioni nei locali di alcune imprese di pompe funebri, alla ricerca di materiale esplosivo illegalmente detenuto ed, eventualmente, impiegato per «il servizio aggiuntivo» richiesto, in alcuni casi, dai familiari del defunto ai titolari delle ditte incaricate. 

Nel corso dei controlli, stamane, i poliziotti non hanno rinvenuto materiale esplodente, ma, presso i locali di una nota impresa di servizi funerari, nella zona Oreto, insieme ai militari della Guardia di Finanza, hanno riscontrato, in un vano di pertinenza del deposito delle casse e dei carri funebri, una cisterna e sette recipienti in plastica contenenti, in totale, circa 10 mila litri di liquido infiammabile. E’ stato così richiesto l’intervento dei vigili del fuoco, per certificare che i locali non fossero idonei al deposito del carburante, risultando mancanti delle necessarie certificazioni di prevenzione incendi e di ogni accorgimento a tutela dell’incolumità pubblica. Dopo lo stoccaggio, il liquido infiammabile sequestrato dai militari della Guardia di Finanza è stato trasferito in un luogo idoneo presso un custode giudiziario.

Redazione

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