Salvatore Sutera commenta la decisione dell'ultimo istituto di credito di chiudere i battenti per mancanza di clienti. L'invito è quello di spostarsi a Santa Ninfa, centro distante 15 chilometri e non raggiungibile per chi, come gli anziani, si sposta a piedi. I problemi però riguardano anche la rete stradale: «Quando piove è impossibile»
Gibellina, chiude l’unica filiale bancaria in paese Sindaco: «Così sarà difficile rilanciare il turismo»
A Gibellina chiude l’ultima filiale bancaria e il paese rimane senza sportello e bancomat. «Tutte le operazioni si potranno fare on line», garantisce la banca ma non la pensano allo stesso modo gli anziani che non sono certo dei nativi digitali. Nel centro in provincia di Trapani c’erano tre filiali, due delle quali l’anno scorso hanno chiuso. Rimaneva aperta solo Unicredit dove anche il Comune aveva la propria tesoreria. Ma a causa dei pochi clienti, dapprima ha comunicato che avrebbe aperto solo due giorni a settimana, poi invece la decisione drastica, con la chiusura avvenuta il 27 novembre. «Siamo rimasti senza banca – dice Salvatore Sutera, il sindaco eletto nel 2015 -. Quelli più in difficoltà sono gli anziani e alcune attività commerciali. Ma di certo è una mortificazione per il nostro paese. Gibellina ha una storia particolare e dopo il terremoto si è puntato molto sulla cultura e sull’arte. Per noi il turismo è molto importante, ma è difficile senza dare la possibilità ai visitatori di fare un prelievo».
Santa Ninfa è il paese più vicino con uno sportello bancario, dista 15 chilometri da Gibellina, pochi per chi ha i mezzi, molti per i tanti anziani del paese che si muovono a piedi. «Il nostro patrimonio culturale andrebbe valorizzato – aggiunge il sindaco – ed è da questo che stiamo provando a rilanciare Gibellina. Quando sono diventato sindaco ho avuto diversi problemi per risanare i conti comunali, mancavano molti dirigenti in posti strategici e così il primo periodo mi sono concentrato nel risanare il bilancio. Adesso per ripartire stiamo facendo rete con la fondazione Orestiadi, ma l’assenza di una banca e del bancomat non è un buon biglietto da visita».
Come d’altronde non lo è la rete stradale che collega Gibellina con i paesi vicini e con il centro storico antico, dove sorge l’imponente opera d’arte di Burri. «Abbiamo fatto diverse segnalazioni e c’è un progetto dell’Anas per il ripristino di un tratto franato – continua Sutera -. Al momento però, quando piove, arrivare al Cretto è un’avventura perché si allaga la statale che lo collega a Santa Ninfa. L’anno prossimo ci sarà una tappa del Giro d’Italia e spero davvero che per allora si intervenga sulle strade ex provinciali e statali».
A puntare su un rilancio di Gibellina basato su cultura fu anche Ludovico Corrao, che lanciò la scommessa del festival delle Orestiadi. L’arte avrebbero dovuto fungere da volano per il territorio. «Dal punto di vista artistico Gibellina rappresenta nel contemporaneo quello che rappresenta Siracusa è nel classico – dice Alfio Scuderi, da un mese direttore artistico delle Orestiadi – Ma se il paese si spegne dal punto di vista dei servizi, non offrendo uno sportello bancomat, un sistema viario compromesso, è chiaro che tutto si complica e non si raggiunge più il risultato tanto sperato da Corrao».