Il ragazzo con un tumore osseo maligno molto raro partirà il 6 novembre per il Md Anderson cancer center dell'università texana, non più la Columbia University. «Le visite sono previste già per il giorno successivo», dice la mamma del giovane a MeridioNews
Giarre, il 23enne Luca Cardillo sarà visitato in Texas «Non ci siamo arresi e la speranza è diventata realtà»
«La speranza di Luca di avere la possibilità di una cura è diventata finalmente realtà». È emozionata la signora Pina, mamma del 23enne giarrese con un tumore osseo maligno molto raro alla gamba destra, mentre racconta a MeridioNews i preparativi del viaggio in America. La partenza per tutta la famiglia Cardillo è stata fissata per il 6 novembre e la destinazione è la Md Anderson cancer center dell’università del Texas, un ospedale statunitense specializzato nella cura del cancro che si trova a Houston. Non più la Columbia University di New York che, in un primo momento, aveva accettato di prendere in cura Luca salvo poi far sapere che «l’equipe medica è maggiormente specializzata per i tumori infantili», spiega la madre.
Dopo questa precisazione da parte di una delle strutture più prestigiose al mondo, «non ci siamo arresi – afferma la madre di Luca – ma abbiamo continuato a scrivere e a contattare altre strutture finché dal Texas ci hanno risposto positivamente». Un’équipe specializzata di medici americani visiterà Luca il 7 novembre: analizzeranno prima l’osteosarcoma e poi le metastasi ai polmoni. Il ciclo di cure sperimentali dovrebbe durare circa 90 giorni, almeno stando a quanto preventivato dagli specialisti alla famiglia del giovane giarrese. In caso di esito positivo, sarà programmato l’intervento per operare Luca alla gamba per rimuovere il tumore senza amputare l’arto.
«Con l’aiuto di molti stiamo organizzando il viaggio di partenza – dice la signora Pina – che durerà circa 13 ore». Non un normale volo di linea, ma un aereo privato con i medici a bordo e dotato di tutte le strumentazioni necessarie in caso di emergenza. «Con le generose donazioni che abbiamo ricevuto (solo sulla piattaforma Gofundme alla pagina Aiutiamo mio fratello a salvarsi sono già stati raccolti oltre 80mila euro) finora siamo tranquilli di poter affrontare il viaggio. Per il resto, ci penseremo con calma. La sola cosa che conta è che Luca abbia questa speranza in più».
Dopo anni di tentativi in vari centri sperimentali in tutta Italia – da Milano a Torino fino a Bologna – per trovare una terapia adeguata, dallo scorso settembre Luca sta rifiutando le cure tradizionali che non hanno avuto risultati positivi. È lui stesso a raccontare la sua storia per la prima volta in un video-appello pubblicato su Youtube condiviso poi da personaggi famosi come Tiziano Ferro, Alessandro Borghi e Emma Marrone.