Le colture dell'area della città metropolitana Etnea, da Randazzo fino a Mineo, sembrano aver subito in maniera pesante le conseguenze del gelo. «Contiamo ancora i danni, ma gli aiuti partano subito», chiede Confagricoltura. «Non ci stupiremmo del 100 per cento di raccolti persi», afferma Coldiretti. Guarda le foto
Gelo danneggia colture, da Piana a paesi pedemontani Associazioni di categoria chiedono interventi straordinari
Le forti nevicate degli ultimi giorni, con temperature ampiamente sotto le medie stagionali, stanno causando gravi danni alle colture anche nel catanese. Una situazione che riguarda migliaia di ettari di coltivazioni in tutta la provincia etnea: da quelle a pieno campo alle arboree, ovvero gli agrumi. La conta dei danni però è ancora in corso: «Stiamo raccogliendo da giorni i moduli specifici dai vari agricoltori che hanno mandato segnalazioni, che poi verranno inviate alla Regione siciliana. Ma purtroppo, anche per averle viste di persona, sappiamo già che molte colture saranno irrecuperabili», spiega a MeridioNews il direttore di Confagricoltura Catania Francesco Toscano. Una situazione che giustifica, secondo l’associazione di categoria, «la richiesta di aiuti e interventi straordinari già prima che sia finita la conta dei danni». Particolarmente gravi, secondo quanto riferito dal presidente di Confagricoltra Giovanni Selvaggi, «le situazioni di alcuni vivai a Randazzo, le cui coperture sono crollate sotto il peso della neve. Mentre anche in contrada Sferro (frazione del Comune di Paternò, ndr), e in tutta la Piana di Catania i danni sono ingenti», continua Selvaggi.
«Abbiamo già segnalato i danni delle basse temperature nelle colture a pieno campo della zona di Ramacca e Mineo, in particolare ai carciofeti e ai cavolfiori bruciati dal freddo. Non abbiamo ancora il dato definitivo, ma una percentuale di ortaggi distrutti del 100 per cento non ci stupirebbe», spiega a MeridioNews Giovani Pappalardo, presidente di Coldiretti Catania. Per Pappalardo l’unica flebile speranza per non buttare tutto il lavoro svolto da parte dei coltivatori è quella «di destinare all’industria quanto rimasto. Le perdite sono comunque enormi, perché i prezzi sono inferiori, e di molto, rispetto a quelli della vendita al dettaglio». La quantificazione dei danni resta comunque «molto difficile, per via della quantità di segnalazioni in arrivo». «Purtroppo – prosegue Toscano -, stiamo vedendo sempre più spesso eventi una volta rari come il gelo e le piogge intense, e in generale gli sbalzi di temperatura. Tutte cose che da un punto di vista agronomico si trasformino in eventi catastrofici». Un allarme che vale non solo «per le colture più esposte come i cereali e gli ortaggi, ma anche per gli agrumi nella piana di Catania, e per il settore florovivaistico in particolare nel giarrese e in tutta la fascia ionica. L’agricoltura è soggetta al clima e noi stiamo perdendo quello tipico nostro», afferma il direttore di Confagrcoltura Catania.
Al momento, secondo i rappresentanti delle due associazioni di categoria, l’unico intervento realmente efficace «è la sottoscrizione di una polizza assicurativa. Ma ci vorrebbe un maggiore investimento dal pubblico per incentivarle», spiega Toscano di Confagricoltura. «Le polizze assicurative – prosegue Pappalardo di Coldiretti – coprono anche questo tipo di danni causati dal gelo. Ma la Sicilia ha la percentuale più bassa di sottoscrizioni di questo genere, dovute forse anche a motivi culturali. Certamente però il primo fattore è il costo elevato, coperte solo al 40 per cento da Agea, l’agenzia nazionale per fondi all’agricoltura. Noi chiediamo alla Regione di intervenire per un ulteriore 30 per cento, come altre regioni d’Italia già fanno. Questo porterebbe a un aumento significativo di sottoscrizioni».