Gela, incendiati mezzi di società del Comune Sindaco Messinese: «Opera di esseri inferiori»

Nessuno al momento sa spiegarsi i motivi dell’incendio che questa notte ha colpito alcuni mezzi della Ghelas Multiservizi, società partecipata del Comune di Gela. Ignoti hanno appiccato il fuoco a tre mezzi dell’azienda che si occupa di manutenzione del verde pubblico, servizi amministrativi e sociali. L’incendio è avvenuto all’interno del parcheggio della sede. Bruciati un camion con cestello elevatore e due motocarri Ape Piaggio. 

«Al momento i danni si possono stimare in circa 10mila euro» spiega al telefono Giuseppe Robilatte, amministratore delegato della Ghelas al termine di un primo colloquio coi carabinieri. «Siamo sgomenti, non riusciamo a capirne le motivazioni. Abbiamo buoni rapporti col Comune, con i dipendenti e la cittadinanza. Colpire noi vuol dire colpire la popolazione, la nostra missione è risolvere problemi». 

Al vaglio dei militari, intanto, le immagini del sistema di videosorveglianza di cui la società è dotato. Non è la prima volta che la società partecipata del Comune subisce danneggiamenti. In passato erano avvenuti lanci di pietre e furti di nafta, tutti episodi regolarmente denunciati. «Quelli ci sono sempre sembrati atti di vandalismo – commenta ancora Robilatte -. Ragazzate, insomma. Ma qui temiamo che l’incendio possa essere doloso. Siamo dispiaciuti e stanchi, siamo stati svegliati nel cuore della notte». 

A ridosso della stagione estiva il gesto comporterà un rallentamento sui servizi che il Comune di Gela ha avviato per garantire una città pulita. «Di questo ci scusiamo – commenta il sindaco di Gela Domenico Messinese – ma fino a quando non ci sentiremo tutti parte di uno stesso corpo sociale Gela sarà sempre più vulnerabile a un’ignobile minoranza che offende il vero nome della città». 

Da parte del primo cittadino, poi, un attacco diretto agli autori dell’incendio. «La vigliaccata consumata ai danni di tre mezzi della Ghelas Multiservizi non è soltanto un mero danno materiale alla collettività – conclude il primo cittadino – ma è la metafora di una coscienza civica incenerita dalla spocchia e dall’inferiorità umana di chi vorrebbe trascinare con sé tutta una città dentro il baratro dell’inconsistenza morale».


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