Rimangono detenuti in carcere i catanesi Alessandro Rapisarda e Orazio Sciuto, e il particinese Emiliano Puleo. Per loro adesso si cerca la mobilitazione di scrittori, musicisti e attori. «Per tutti non si conosce ancora la data del processo»
G20, appello agli artisti in favore degli arrestati Tra le firme anche ZeroCalcare ed Erri De Luca
Ad oltre due mesi di distanza dal G20 di Amburgo rimangono ancora in carcere a Bilwerder i cinque italiani – tra cui tre siciliani – a seguito delle manifestazioni che si sono tenute nella città tedesca contro il vertice. Tra i tanti eventi di solidarietà nei confronti dei catanesi Alessandro Rapisarda e Orazio Sciuto, nonché del particinese Emiliano Puleo, anche un appello agli artisti per rilanciare, attraverso la propria notorietà, la pressione al governo italiano – finora silente – e alla Germania affinché rilasci i detenuti. A rispondere per primi con le proprie firme all’iniziativa del cso Liotru di Catania anche il fumettista ZeroCalcare, lo scrittore Erri De Luca, il rapper Murubutu, la band Assalti Frontali; e poi il rapper palermitano Christian Picciotto e l’attore e regista Giuseppe Provinzano.
«Durante le giornate di mobilitazione – si legge nell’appello condiviso – migliaia gli arrestati e i fermi; nello specifico, ad oggi sono 32 gli internazionali tutt’ora in carcere ad Amburgo in attesa di processo. Attualmente, più di 2000 sono le indagini in corso. Ma il sistema repressivo messo in campo per il G20 non si è fermato a questo. Tra i 32 internazionali, Alessandro, Orazio, Emiliano, Riccardo e Fabio si trovano da due mesi in carcere ad Amburgo. La loro richiesta di scarcerazione è stata rigettata più di un mese fa, dunque aspettano in carcere il processo, di cui non si sa ancora una data». Per aderire si può mandare una mail a nog20liberi@gmail.com.