Fusorario, dai video spunta una sagoma sospetta   Di Dio: «Adesso non lasciamo il titolare da solo»

Dopo anni trascorsi a scrivere lettere di denuncia alla polizia municipale e alle istituzioni comunali perché si facessero rispettare le regole decise dalla stessa amministrazione nella zona di piazza Olivella, oggi il titolare dello storico pub Fusorario, Francesco Capizzi, incontrerà alla Confcommercio l’assessora alle Attività produttive Giovanna Marano e il comandante della polizia municipale Vincenzo Messina per fare il punto sulla lotta all’abusivismo nel commercio. Un incontro tanto atteso per Capizzi, anche alla luce del recente atto intimidatorio subito la notte tra il 27 e il 28 gennaio, quando dopo aver presentato un esposto alla Procura, in piazza Olivella sono arrivati i controlli e le relative sanzioni per gli abusivi. Dal video girato dalle telecamere di sorveglianza non sono emersi ancora dettagli significativi ma, secondo indiscrezioni, sarebbe presente una sagoma che, tuttavia, non sarebbe identificabile. 

Il titolare del Fusorario non si sente più solo, ma resta in attesa che il Comune metta in atto le contromisure per fare rispettare le regole. «Il giorno successivo l’atto intimidatorio  – sottolinea Capizzi  – mi hanno contattato da Confcommercio dicendomi che c’era la possibilità di incontrare l’assessore e il comandante dei vigili urbani per parlare di questa problematica e vedere quali soluzioni si potevano trovare in merito. L’invito all’incontro è esteso a tutti i commercianti. Anche se alcuni di loro hanno detto che non si vogliono adeguare a certe norme. Non mi aspetto la presenza di molte persone ma con quelle che hanno deciso di partecipare vedremo di iniziare un percorso comune per sensibilizzare tutti al rispetto delle regole e poi dovranno provvedere, se ne hanno, a smontare vari dehor e gazebo abusivi». La palla, spiega il titolare del Fusorario ora passa al Comune:  «Bisogna vedere cosa propone, loro devono essere i promotori della legalità, se non fanno rispettare le norme noi che possiamo fare da soli?».

«Non è un caso se oggi ho invitato personalmente l’assessore alle Attività produttive e il comandante della polizia municipale – ha detto la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio – perché riteniamo che chi rispetta le regole debba essere salvaguardato doppiamente. Sono convinta che dall’incontro di oggi, possano venire fuori soluzioni, anche con l’aiuto del Comune, dal quale ci aspettiamo che controlli sempre più il territorio contrastando l’abusivismo dilagante».

«Il nostro è un atto di solidarietà doveroso – ha detto ancora Di Dio – per far sentire la nostra vicinanza e dare il segnale forte di fare quadrato attorno al nostro associato: non possiamo permetterci di lasciarlo solo e abbandonarlo al suo destino. Lo stesso abbiamo fatto con i commercianti di Bagheria nel processo Reset che aveva visto decine di imprenditori denunciare i loro aguzzini e, allo stesso modo, oggi lo facciamo con un nostro associato che, pur rispettando le regole, non solo si vede attaccato da una concorrenza sleale, fatto gravissimo per un’economia sana, ma dall’altro lato subisce pure un attentato».

L’interrogativo principe che parte dall’intimidazione al titolare del pub è se siano ancora tollerabili episodi di questo tipo. «Per una impresa sana, auspichiamo che tutti si adeguino alle regole, purtroppo non sempre succede e non sempre i controlli sono sufficienti. E, proprio rispetto alla movida, dopo un certo orario si verificano episodi che non riguardano soltanto il mancato rispetto delle regole o del suolo pubblico, ci sono anche problemi legati ad altro tipo di illegalità, come nel caso di Capizzi».

 Ma l’incontro di oggi è solo una delle azioni che Confcommercio vuole mettere in campo a sostegno degli imprenditori che rispettano le regole e vogliono continuare a farlo. «Oltre a questo primo incontro, abbiamo pensato di proporre delle azioni di sensibilizzazioni in loco con un gazebo legalità, offrendo la nostra consulenza nel caso in cui ci siano delle richieste tra le attività commerciali e il Comune – ha concluso-, come anello di congiunzione tra l’amministrazione e gli imprenditori che vogliono operare nel rispetto della legalità».


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