I rosanero, penultimi con 29 punti, affrontano domani in trasferta alle 12,30 i ciociari, avanti di una lunghezza in classifica. Il fattore ambientale sarà una delle insidie principali per la compagine di Ballardini. Venticinque i convocati, out gli squalificati Struna e Vitiello. In attacco scalpita Gilardino
Frosinone-Palermo, chi perde è nei guai Al «Matusa» è uno spareggio salvezza
Si salvi chi può…La quartultima giornata di campionato propone una partita calcisticamente «drammatica» tra due squadre sull’orlo del baratro. Il Palermo, penultimo con 29 punti, affronta domani in trasferta alle 12,30 il Frosinone, davanti in classifica di una sola lunghezza. Chi perde, in pratica, è spacciato. Le due compagini sono sulla stessa barca: solo con una vittoria l’imbarcazione può proseguire il viaggio verso la salvezza. Con un risultato negativo, l’intera struttura (equipaggio compreso) verrebbe travolta dalle acque sempre più agitate della zona retrocessione e non avrebbe più gli strumenti necessari per evitare la serie B. Gli ultimi risultati hanno amplificato all’interno della nave rosanero il suono del campanello d’allarme scattato già da diverso tempo. Il Palermo, a digiuno di vittorie da tre mesi e con soli tre punti ottenuti nelle ultime dieci giornate di campionato, non sembra avere i requisiti (tecnici e caratteriali) per invertire il trend negativo. Eppure, la matematica lascia ancora aperto qualche spiraglio. Conquistando a Frosinone l’intera posta in palio, facendo leva magari sui segnali di risveglio mostrati mercoledì sera nel secondo tempo del match contro l’Atalanta, il club di Zamparini (deciso a passare la mano e in contatto con un emissario statunitense) tornerebbe a respirare e riuscirebbe ad eliminare la soffocante cappa di negatività presente ormai in maniera costante in quest’ultimo segmento della stagione.
L’importante è non fallire l’appuntamento di domani, un vero e proprio spareggio-salvezza. Un passo falso, concetto valido anche per la sfida di tre giorni fa, suonerebbe come una condanna definitiva. Da un certo punto di vista, la gara è già in salita per i rosanero. Non tanto per il livello di competitività della neopromossa gialloblù (i ciociari, reduci dalla pesante sconfitta per 5-1 rimediata nella gara esterna contro il Chievo terminata peraltro in nove uomini per le espulsioni di Ajeti e Chibsah, in questo campionato sono stati sempre nei bassifondi della classifica) ma per il contesto ambientale con cui dovranno confrontarsi. Il Palermo, consapevole di trovare un clima ostile alimentato oltretutto dalle parole di Zamparini che nei giorni scorsi ha gettato ombre sul gol-vittoria del Frosinone contro l’Hellas Verona, giocherà in una bolgia. Al Matusa, stadio piccolo con gli spalti praticamente a ridosso del terreno di gioco, serviranno lucidità e sangue freddo. E il problema è proprio questo: sul piano della tenuta psicologica il Palermo non dà garanzie. «Passare in pochi giorni dal deserto del Barbera alla bolgia di Frosinone? Va bene così – ha spiegato Ballardini – lo scenario di mercoledì è anomalo. Lo stadio deve essere pieno, un luogo in cui i tifosi incitano o fischiano la squadra. Questa è la normalità». All’andata Ballardini superò il Frosinone al Barbera (4-1) ma quella pagina è ormai archiviata: «E’ una storia finita, domani sarà un’altra partita e un’altra situazione. Affronteremo una squadra che in casa ha dato del filo da torcere a molti avversari. Non diventiamo più offensivi se in campo ci sono più uomini in zona d’attacco, dovremo essere equilibrati e compatti nelle due fasi di gioco e dovremo essere impeccabili sotto diversi punti di vista. Atletico, tattico e mentale». Il quartultimo posto occupato dal Carpi (in vantaggio però nella differenza reti) dista tre punti ma il tecnico ravennate è concentrato solo sul Palermo: «Resto convinto che siamo noi gli artefici del nostro destino, i mezzi per affrontare le difficoltà estreme ci sono».
Per motivi logistici legati all’orario particolare del match (12,30), la comitiva rosanero ha anticipato di un giorno la partenza e ha raggiunto ieri sera la sede del ritiro pre-gara in terra laziale. Sono 25 i giocatori convocati da Ballardini che, complice l’assenza per squalifica di Struna e Vitiello, è tentato dalla difesa a tre proposta a Torino contro la Juventus e formata da Goldaniga (al rientro dopo il turno di stop), Gonzalez e Andelkovic. In attacco scalpita Gilardino, in campo solo per un tempo (il secondo) nella gara contro l’Atalanta disputata mercoledì sera e rimasto in panchina nella precedente sfida dello Juventus Stadium.