Franco Antonio Belgiorno ci ha lasciato

Ho conosciuto Franco Antonio Belgiorno a marzo del 2003, in occasione del primo corso di Giornalismo culturale organizzato nell’ambito delle c.d. “Altre attività” presso la nostra Facoltà.

Prima di allora avevo sentito parlare di lui dalla sorella Giorgia, amica d’infanzia di mia moglie, e così, quando finalmente l’ho incontrato, ho capito quanto giustificato fosse l’orgoglio dei suoi familiari nel raccontare del suo successo di giornalista presso la TV tedesca.

Franco Antonio riuscì ad instaurare da subito un clima di serena collaborazione e di amicizia con noi studenti partecipanti al corso, rifiutando categoricamente l’appellativo di professore e precisando che, per tutti, lui era semplicemente Franco.

Ci propose di dar vita ad una vera redazione, così come si usa nel giornalismo reale, e la sua proposta fu accolta con entusiasmo unanime. Ci raccontò la sua esperienza di giornalista giramondo, portando in aula i filmati delle sue interviste più importanti. Tra tutte, ricordo quella a Claudio Abbado per la disinvoltura con la quale, in quella che poteva sembrare una normale conversazione, riusciva a porre al maestro domande straordinariamente efficaci.

Strada facendo, prese vita il progetto della pubblicazione di un vero giornale della Facoltà di Lingue e così nacque il numero zero di “The Shinbun De La Facultad Von Lughâten”, titolo che voleva rendere omaggio, con un improbabile miscuglio linguistico, alle lingue insegnate nella nostra Facoltà ed al quale seguì, a maggio del 2003, il numero uno con il sottotitolo “Numero unico di cultura e varia umanità della Facoltà di Lingue di Ragusa”.

Il progetto non ebbe fortuna a causa degli alti costi tipografici e della difficoltà di tenere insieme una redazione al di fuori del seminario di Giornalismo culturale, ma quell’esperienza è rimasta nel cuore di tutti noi che vi partecipammo. Voglio ricordare qui i colleghi della redazione di allora: Maria Francesca Terranova, caporedattrice, e poi Ornella Brugaletta, Ilenia Buscema, Annalisa Cappuzzello, Angelo Cavarra, Aurelia D’Angelo, Francesca Flaccavento, Valentina Frasca, Angelica Gervasi, Antonella Gulino, Gabriella La Rosa, Angela Muriana.

Franco Antonio Belgiorno, con lo stile e la modestia del grande intellettuale che lo caratterizzava, non volle apparire, ma è a lui che dobbiamo quell’esperienza che ci ha straordinariamente arricchiti.
In seguito a quel primo esperimento, ritenendo che l’esperienza giornalistica non dovesse andare dispersa, nacque il progetto “IblaLab” e mi piace pensare che, senza l’idea originale di Franco Antonio Belgiorno, questa pagina forse non esisterebbe.
Franco ci ha lasciato, ma quello che ci ha insegnato rimarrà per sempre dentro di noi.


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