Francesco Cascio: “L’assessore Scilabra si deve dimettere”

PARLA IL COORDINATORE DEL NUOVO CENTRODESTRA DEMOCRATICO DELLA SICILIA. “I DUE ANNI DI FALLIMENTI DEL GOVERNO CROCETTA NEL SETTORE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE HANNO VARCATO LA SOGLIA DELLE PROCURE DELLA REPUBBLICA E DELLA CORTE DEI CONTI”

“Confermo la scelta del Nuovo centrodestra democratico (Ncd) che presenterà, con Forza Italia e Grande Sud/Pid, la mozione di censura con richiesta di dimissioni dell’assessore Nelli Scilabra”.

Lo dice senza mezzi termini Francesco Cascio, coordinatore regionale degli Alfaniani.

“Illustreremo il prossimo mercoledì all’Ars l’atto di censura – aggiunge – che prende spunto dal ‘flop day’, ma che getta un’ombra sulla gestione complessiva della Formazione professionale del Governo di Rosario Crocetta”.

“Contestiamo l’inadeguatezza dell’assessore Nelli Scilabra nella complessiva gestione del settore – aggiunge Cascio – fallito nel tonfo dei tirocini formativi e del Piano Giovani arenatosi tra mille polemiche e lo scontro con la dottoressa Anna Rosa Corsello”.

“Ieri in Commissione Cultura e Lavoro – precisa il coordinatore di Ncd in Sicilia -non è successo nulla di più di una difesa appassionata della Scilabra che ha scaricato tutte le responsabilità sull’ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale. Perché non l’ha fatto la scorsa settimana?”.

“Lo scorso 26 agosto la dottoressa Corsello ha fatto un’analisi dettagliata supportata da atti e atti e fatti – puntualizza il leader degli alfaniani nell’Isola . L’assessore Scilabra è stata zitta, ha dato sfogo all’isteria e si è presa 10 giorni per replicare”.

“Oramai è inutile che la Commissione Cultura e Lavoro torni ad occuparsi della vicenda – sottolinea Cascio – sarebbe un’ulteriore perdita di tempo. La questione, che ha registrato ieri accuse pesantissime dell’assessore alla Formazione professionale contro la dottoressa Corsello ha preso una piega giudiziaria”.

“Le teorie illustrate ieri dall’aassessore Scilabra – conclude il coordinatore del Ncd all’Ars – ancor di più aprono ipotesi di importanti inchieste da parte della magistratura e della Procura della Corte dei Conti per l’eventuale danno erariale”.


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