Formazione/ Ancol, il Governo regionale delle false promesse lascia a binario morto lavoratori e famiglie

Le mensilità maturate e non riscosse dai dipendenti di questo ente ammontano a 20. Un dramma sociale che non può risolversi con le sole promesse di Crocetta & C. In una lettera aperta le ragioni dei lavoratori

Con la politica d’altri tempi alle parole si dava seguito con i fatti. Oggi non e’ più’ cosi. Il Governo regionale, nato sotto la bandiera della “rivoluzione copernicana” ha sconfessato i buoni propositi del presidente Rosario Crocetta. I componenti della Giunta regionale titolari delle deleghe del Lavoro (Ester Bonafede) e della Formazione professionale (Nelli Scilabra) hanno fatto “di tutto e di più'” nei trascorsi dieci mesi per mettere in difficolta’ il Governatore della Sicilia.

Eclatante il caso dell’Ancol Sicilia. A battere cassa questa volta sono proprio i lavoratori del citato ente di formazione inciampato nelle

Rosario Crocetta. Foto di Gabriele Bonafede

maglie della magistratura messinese per i noti fatti che hanno coinvolto, con provvedimenti restrittivi, i titolari. Dopo mesi e mesi di promesse, rassicurazioni e “pacche sulle spalle” i lavoratori senza fiato e soldi hanno deciso di informare la stampa sulle drammatiche condizioni in cui versano.

In una lettera aperta I lavoratori dell’Ancol Sicilia intendono hanno denunciato il totale immobilismo dell’Esecutivo regionale e dell’amministrazione sulla condizione di lavoratori, allievi e famiglie.

Ripercorriamo le tappe principali della vicenda attraverso la lettura della citata lettera.

Tutto ha inizio nel mese di Novembre 2012. E cioè nel pieno della bufera giudiziaria che ha investito l’amministrazione dell’ente. Come conseguenza, all’Ancol Sicilia viene sospesa ogni forma di finanziamento e contestualmente nessun emolumento viene più percepito dai lavoratori nonostante sino al 14 febbraio del 2013 gli stessi continuassero a prestare servizio portando avanti i corsi dell’avviso 20/2011. Va aggiunto che già i lavoratori erano sofferenti per le mancate mensilità arretrate del 2009 e 2010, maturando un credito di nove mensilità.

Il 4 dicembre 2012 i lavoratori inviano al presidente della Regione Crocetta, all’assessore Nelli Scilabra, al dirigente generale Corsello, per tramite dei propri rappresentanti sindacali, una “richiesta d’aiuto” nella quale si chiede ai vertici della Regione di garantire i dipendenti impegnati nelle tre filiere ossia Oif, Avviso 20/2011, Avviso 19/2011. A tale sollecito, pero, nessuna risposta e’ mai pervenuta dalle istituzioni chiamate in causa. Il 21 dicembre 2012 l’Amministrazione esclude, con apposito decreti dirigenziali, i percorsi di istruzione ricadenti nel citato Avviso 19 senza però mettere in campo immediatamente dopo alcun atto per garantire la continuità dei percorsi e la tutela degli allievi (minori a rischio dipsersione scolastica) in obbligo e i lavoratori a rischio licenziamento.

Il 17 gennaio 2013 promosso un apposito tavolo regionale per discutere del finanziamento delle attivita’ formative dell’Oif per l’annualita’ 2012/13 primi anni, nessun segnale positivo e’ emerso per la prosecuzione delle attivita’ da parte dei lavoratori dell’Ancol. Solo buoni propositi, si legge nella lettera, da parte dell’amministrazione regionale e nulla più’. Il 14 febbraio 2013 all’Ancol Sicilia viene sospesa l’attività del citato Avviso 20, a seguito dell’avvio della procedura di revoca dell’accreditamento, come conseguenza dei fatti giudiziari, e tutto il personale ancora in servizio viene posto in Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd).

Seguono da allora dieci incontri ufficiali e altri informali tra rappresentanze di lavoratori, Governo Regionale nelle persone dell’Assessore Regionale Scilabra, del Dirigente Generale Corsello, del Capo digabinetto Campo, del Capo della Segreteria Politica Balsamo, del Consulente tecnico Guarino, incontri dove viene chiesto in maniera chiara di dare delle risposte ai seguenti quesiti:

1. Come si intende procedere per permettere agli allievi che stavano frequentando i corsi dell’avviso 20 giunti ormai oltre il 50 (in alcun casi 60) per cento delle ore svolte di terminare l’anno corsuale;

2. Come si intende pagare i mesi lavoratori dai dipendenti quanto meno fino alla data del 14 febbraio;

3. Per ultimo ma il primo per importanza anche sociale come si intende tutelare quei ragazzi in obbligo iscritti nei primi, secondi e terzi anni e i lavoratori impegnati in questa filiera;

Attraverso la richiamata lettera aperta i lavoratori riferiscono, di seguito, quanto replicato dall’amministrazione.

1 I corsi dell’avviso 20 verranno portati a termine per permettere agli allievi il conseguimento della qualifica;

2 E’ alla firma per l’autorizzazione (parole dell’Assessore Scilabra con l’ok del Presidente Crocetta all’inizio di maggio durante un incontro ufficiale con la delegazione di lavoratori ) il provvedimento per permettere agli allievi (nel frattempo iscritti all’ente di formazione ENGIM) in obbligo scolastico di non restare in dispersione e ai lavoratori di quella filiera di non perdere il lavoro;

3 L’Amministrazione troverà le soluzioni per pagare i lavoratori che fino alla data del 14 febbraio 2013 hanno prestato servizio.

Ad oggi, ossia dopo oltre NOVE MESI, i lavoratori dell’Ancol Sicilia riferiscono che non una delle menzionate risposte ha trovato concreto accoglimento.

Ed ecco emergere chiaramente, invece, quanto disatteso dall’assessore Scilabra e dal dirigente Corsello.

Nella lettera aperta i lavoratori rimarcano, infatti, che le risposte concrete sono state nulle né un indirizzo, né un atto, “zero assoluto”. E “a riporva e’ che, ad oggi, i lavoratori continuano a essere in Cigd tra l’altro non percepita e ridotti alla fame.

Pesante l’impatto sociale nel territorio dall’inerzia dell’amministrazione regionale. Gli allievi in Obbligo scolastico e in obbligo formativo, per essere chiari, sono stati lasciati in dispersione, nonostante l’appello lanciato da 70 famiglie al presidente Crocetta loro appello al Presidente Crocetta, dove si chiedevano soluzioni semplici e fattibili per l’istruzione dei propri figli. Anche in questo caso promesse da parte del Governo regionale mai messe in pratica. Diversi genitori si sono rivolti ai legali per tutelare il sacrosanto diritto all’istruzione dei propri figli.

Lo stesso Presidente Crocetta durante la campagna elettorale per le elezioni nazionali, al Palacultura di Barcellona P.G. e poi al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, si legge nella citata lettera, aveva rassicurato i lavoratori presenti che, per l’occasione gli consegnarono l’ennesima lettera di aiuto. Sarebbe stato lo stesso candidato Crocetta, (poi eletto) a rassicurare i corsisti e le famiglie dichiarando “finirete il vostro corso”. Oggi, i lavoratori dicono basta ai continui rinvii, alle false promesse e si aspettano solo fatti ed atti concreti per tutelare nella provincia di Messina quell’offerta formativa (e quindi conseguentemente i posti di lavoro) che ha sempre avuto riconoscimenti e ottimi risultati in un territorio dove la criminalità organizzata è sempre in agguato per reperire nuova manovalanza.

Sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto gli amministratori dell’ente, i lavoratori prendono le distanze. Nella lettera sono gli stessi a sottolineare che e’ giusto che paghino coloro che dovessere essere riconosciuti colpevoli. I lavoratori dell’Ancol Sicilia, pero’ sono estranei e semmai questa brutta storia li ha danneggiati. Va ricordato che nel complesso i lavoratori attendono di riscuotere ancora ad oggi da 15 a 20 mensilita’. E non solo, oltre al danno anche la beffa. Ai tanti mesi di stipendi non percepiti va aggiunta la paradossale condizione di ritrovarsi senza alcun sostegno al reddito. Un tempo di attesa così lungo da fare precipitare nell’angoscia famiglie intere che non hanno alcuna colpa. Uno stato di profondo disagio che rischia di sfociare in gesti incontrollati.

Una brutta storia che testimonia, ancora una volta, che nel settore della Formazione professionale, l’emergenza sociale esiste ed e’ concreta. Serve una presa di coscienza immediata della gravita’ delle cose, il tempo degli annunci e’ gia’ scaduto. Se tra i componenti della giunta regionale qualcuno non se la sente di passare ai fatti, sarebbe giusto che il presidente Crocetta ne prenda atto e compia i passi conseguenziali per dare spolvero all’azione governativa nel settore. Il rischio di uno scivolone di credibilita’ e’ dietro l’angolo e le responsabilita’ ad oggi non e’ giusto scaricarle sul Governatore che ad oggi attente i risultati dell’operato dei propri assessori tecnici. Che siano maturi i tempi per l’apertura ad una nuova fase politica?

 


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