Forconi, bara di cartone davanti alla Serit «Omicidi di stato, non resteranno impuniti»

I Forconi tornano a manifestare a Catania, davanti alla sede della Serit di corso Sicilia. Lo hanno fatto ieri mattina portando in piazza tutta la forza dei simboli: insieme al classico e onnipresente forcone stavolta c’è una bara di cartone. «Perché stanno costringendo tanta gente a suicidarsi» spiega Franco Crupi, uno dei leader del movimento e agricoltore di Paternò. Suicidi che per i Forconi sono omicidi di Stato: 26 dall’inizio dell’anno in tutta Italia, l’ultimo proprio ieri. Un imprenditore si è ucciso con un colpo di pistola in provincia di Nuoro. Bersaglio della protesta è la Serit, l’agenzia di riscossione in Sicilia. Davanti alla sede di Corso Sicilia si sono riunite una trentina di persone, tra cui alcuni bambini con la divisa blu dei Forconi, per bruciare i documenti delle partite Iva.

«I soldi per ripartire sono stati dati alle banche con un tasso di interesse dell’1 per cento – spiega Crupi – mentre dai cittadini si pretende un tasso dell’8 per cento e chi ha un’ipoteca non può attingere a nessun prestito. Questi morti non resteranno impuniti». I leader del Movimento hanno quindi inscenato un piccolo corteo funebre portando la bara di cartone dentro l’agenzia, tra gli sguardi incuriositi degli altri utenti. Ad accoglierli anche il presidente della filiale che ha stretto la mano a Crupi, senza tuttavia rispondere alle sue domande. «Non ci serve la sua condivisione – ha aggiunto l’agricoltore di Paternò – noi siamo andati a dirgli che se dobbiamo diventare più poveri, lo dobbiamo essere tutti».

Per i Forconi l’appuntamento decisivo sarà il 28 maggio, giorno per cui è stata convocata una nuova mobilitazione in tutta Italia dagli autotrasportatori e a cui parteciperanno varie categorie. Un nuovo movimento Forza d’Urto? «Anche se abbiamo ricevuto minacce – annuncia Mariano Ferro, leader del movimento – se servirà fermare la circolazione dei mezzi come successo a gennaio, lo faremo».


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Il movimento che ha bloccato la Sicilia a fine gennaio scende di nuovo in piazza a Catania. Una trentina di persone ieri mattina hanno protestato davanti alla sede dell'agenzia in Corso Sicilia contro la catena di suicidi di imprenditori e disoccupati. «Si danno soldi a tasso agevolato alle banche e non alle imprese» denunciano. Mentre si prepara la mobilitazione nazionale del 28 maggio insieme agli autotrasportatori. Col rischio di un nuovo blocco della circolazione delle merci

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