Focolaio Covid nel Palermo, 24 casi di positività Soltanto otto i superstiti a disposizione di Baldini

Sembrava un battesimo all’insegna della normalità quello del Baldini-bis e invece la stretta attualità in casa rosanero fa rima con emergenza Covid, una variabile che sta scompaginando i piani del successore di Filippi. Ventiquattro positivi di cui 20 giocatori e quattro membri dello staff: i numeri, confermati dal club di viale del Fante in una nota, certificano l’esistenza di un focolaio nel Palermo, compagine in vetta tra i professionisti alla speciale classifica relativa alle squadre con il maggior numero di contagiati. Un record di cui avrebbe fatto volentieri a meno il tecnico Baldini costretto allo stato attuale, e in attesa dei nuovi cicli di tamponi molecolari a cui verrà sottoposto il gruppo squadra in questi giorni, a fare di necessità virtù. I 20 giocatori risultati positivi, quasi tutti asintomatici, sono in quarantena nelle rispettive abitazioni e – come testimoniato sui social dal portiere Pelagotti, dal difensore Accardi e dal centrocampista Dall’Oglio – alcuni si mantengono in allenamento improvvisando un lavoro aerobico tra le mura domestiche. Gli otto negativi, che vengono monitorati ogni 48 ore e che hanno ripetuto il ciclo di tamponi anche questa mattina allo stadio in modalità drive-in, pur avendo avuto contatti con soggetti positivi possono proseguire regolarmente la propria attività. Per loro, in base alle nuove normative, non è necessaria la quarantena dato che hanno effettuato la terza dose di vaccino.

E questi otto superstiti, che oggi usufruiranno di un giorno di riposo e che torneranno a lavorare domani sul sintetico dello Sport Village di Tommaso Natale, si sono allenati anche ieri mattina alle dipendenze di Baldini coadiuvato (in assenza dei suoi stretti collaboratori) dall’ex capitano rosanero Santana, in prima fila in questi giorni scanditi dall’emergenza. Sotto lo sguardo del presidente Mirri e del ds Castagnini seduti in panchina, in campo hanno svolto esercizi con il pallone dopo una serie di scatti e allunghi Doda, Luperini, Perrotta, Lancini, Soleri, Somma, Peretti e il neo-acquisto Felici, tornato nel capoluogo siciliano nei giorni scorsi (l’esterno offensivo classe 2001, a Palermo nella stagione 2019/20 in serie D, arriva dal Lecce in prestito biennale con diritto di riscatto e controriscatto) prima che si formasse il cluster di infetti. La lista dei presenti è leggermente diversa da quella visibile a Mondello nel momento in cui si è diffuso il virus e formata in quella circostanza da dieci negativi che si sono allenati con il pallone sulla spiaggia attirando la curiosità di molta gente ma la sostanza non cambia. L’organico è ridotto all’osso e Baldini ogni giorno deve inventarsi qualcosa per dare una parvenza di normalità a una situazione che obiettivamente presenta delle criticità e che, sul piano strategico, ha delle ricadute anche sul mercato.

Con il dilatarsi dei tempi relativi alla ripresa del campionato, che per il Palermo è prevista al momento lunedì 24 gennaio a Catanzaro in seguito al rinvio dei primi due turni del nuovo anno a causa dell’aumento esponenziale dei contagi, si riducono i margini di manovra degli operatori rosanero partendo dal presupposto che determinate risposte può fornirle solo la partita e che per cause di forza maggiore Baldini non ha avuto ancora la possibilità di approfondire la conoscenza del gruppo a sua disposizione. E in ogni caso, dato che con il ritorno di Felici non ci sono slot liberi in lista, la società deve necessariamente cedere prima di pensare a eventuali nuovi acquisti. Strada peraltro in salita considerando che quei giocatori che possono rientrare tra i cedibili (i difensori Marong e Peretti per fare un esempio) per motivi diversi non sono facilmente piazzabili.


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