Flash mob evangelico a Catania «I giovani li salva solo Gesù»

Un centinaio di Bibbie innalzate al cielo per due minuti e un lungo applauso di ringraziamento al Signore. Così si presentava ieri pomeriggio piazza Università, a Catania. Un flash mob cristiano, organizzato in occasione della Giornata nazionale dell’Evangelizzazione. Con lo scopo, poco sottile, di «diffondere la parola di Dio». Soprattutto tra i ragazzi.

Dopo una breve preparazione, alle 19.30 in punto i presenti – tra i vari hallelujah e lode al Signore – hanno letteralmente invaso piazza Università, trasformandola in una enorme cappella all’aperto. Dopo essersi raccolti in due file parallele formate da uomini e donne di tutte le età – compresi moltissimi ragazzi – , il suono di un fischietto ha segnato l’inizio del flash mob. Via con decine di bibbie in aria per due minuti, tra la preghiere generali. Riecco il fischietto: giù le bibbie, parte l’applauso. Al termine della cerimonia, i presenti si sono dedicati alla diffusione di volantini e a spiegare ai passanti – un po’ perplessi, a tratti sconcertati, ma poco interessati – che «il Vangelo di Gesù Cristo è la salvezza».

«Sentiamo il bisogno di evangelizzare la gente, di portare parole di salvezza» dice Agata. Mentre cerca di catechizzare chi scrive. Insomma, a parte il raduno in piazza e i fischietti, nulla di nuovo all’orizzonte. Il perché questo bisogno si sia trasformato nell’idea di organizzare un flash mob cristiano lo spiega Ottavio Prato, pastore evangelico che ha guidato l’iniziativa organizzata insieme a Michele Sciuto. «Nella sua parola il Signore ha detto che quando sarà innalzato attirerà a sé tutti gli uomini – dice – Innalziamo la Bibbia per innalzare Gesù». Ma di catanesi attirati neanche l’ombra.

Un invito particolare ad incontrare la fede è poi rivolto ai giovani.  Se non bamboccioni – come direbbe il ministro Renato Brunetta – quanto meno sulla via della perdizione. «Sappiamo che oggi ci sono tanti giovani che sono senza principi – spiega il pastore – Tra alcol e droga, senza affetto per i genitori. Noi crediamo che Cristo Gesù sia l’unico che possa dare un senso alla loro gioventù». Prima che sia troppo tardi, insiste Agata. Che avverte: «Abbiamo un Dio, ma c’è anche un nemico di Dio, che vuole la distruzione di ogni cosa ed opera in mezzo ai giovani. Soltanto Gesù li può liberare».

Ma loro, i ragazzi, lo sanno? «Mi liberassero dal precariato almeno», commenta Giuseppe, giovane passante. «Chiederò ai miei genitori – ribatte divertita una studentessa – Tra me e le tasse universitarie che aumentano non so cos’è più distruttivo».

Perla Maria Gubernale

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