«Nonostante tutto vi ricordo che siamo stati gli unici e i primi a portare Niko Pandetta a Bronte». Terminati i controlli e interrotto il concerto con l’intervento dei carabinieri negli organizzatori resta la soddisfazione, sbandierata sui profili Facebook, di avere ospitato il cantante neomelodico all’interno del proprio locale. L’evento si è tenuto la sera tra martedì e mercoledì a Bronte, all’interno della Drinkeria & Lounge bar di via Annunziata, poco distante dall’ex caserma dell’Arma. Da festeggiare c’erano i 30 anni del proprietario. All’interno i militari, guidati dal comandante Giuseppe Cunsolo, hanno identificato 41 persone a fronte di una capienza massima consentita di dodici.
I partecipanti come si vede in alcuni video erano quasi tutti senza mascherina di protezione individuale. Al proprietario è stata contestata anche la mancata verifica dei green pass agli avventori, oltre al fatto che all’esterno dell’esercizio commerciale non c’era affisso un cartello per indicare il numero massimo di clienti consentito. Dopo avere bloccato l’esibizione i carabinieri si sono intrattenuti anche con Pandetta, ma all’esterno del locale. Attimi immortalati in un video in cui si vede il cantante con una mascherina nera mentre si rivolge in dialetto ai militari tra le risate e gli sghignazzi di chi riprendeva la scena con gli smartphone. Le forze dell’ordine hanno chiuso il locale per cinque giorni per «violazione delle norme volte al contenimento della diffusione del virus Covid-19» si legge in un cartello incollanto nella saracinesca d’ingresso.
Quanto accaduto nel Comune ai piedi dell’Etna non sembra avere turbato più di tanto nemmeno Pandetta. Il cantante ha infatti ringraziato «gli amici di Bronte» attraverso una storia su Instagram in cui mostra dei prodotti al pistacchio. A metà settembre si sarebbe dovuto esibire sul palco di una manifestazione a Ostia, in provincia di Roma. Dopo le polemiche, legate al fatto che Pandetta è nipote del capomafia ergastolano Turi Cappello, l’evento è stato annullato.
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