Ex Max Living, Natale amaro per 47 lavoratori «Fermi da mesi, si stanno dimenticando di noi»

«Siamo alla frutta, in una situazione di stallo ormai da mesi. Dopo i dialoghi tra Regione e Comune, soluzioni reali non ce ne sono. Siamo fermi ai famosi bandi di ricollocazione, ma lasciano il tempo che trovano perché mancano le risorse. L’assessore Miccichè si era impegnato per una soluzione, ma alla fine non ci sono stati atti concreti e ha riproposto un menù vecchio sei mesi. Ci sembrano solo parole buttate la vento: l’impressione è che si stiano dimenticando di noi». C’è tanta amarezza nelle parole di Salvo Zangara, uno tra i 47 ex dipendenti del gruppo Li Vorsi, da quasi tre anni senza lavoro dopo la chiusura dello store Max Living nel dicembre 2013 a Palermo. Al suo posto, in viale Regione Siciliana, è stato inaugurato un centro del gruppo tedesco Mediaworld. Degli oltre cento ex dipendenti, tuttavia, solo una minima parte è stata riassorbita e, da allora, i riflettori si sono spenti sui lavoratori che, da circa dieci mesi, sono rimasti senza lavoro e privi di alcun sostegno al reddito

Intanto, in questi mesi, si sono succeduti alcuni incontri all’Ars nel tentativo si individuare soluzioni per ridare speranza ai lavoratori che oggi si trovano in grande difficoltà in quanto da mesi privi di sostegno al reddito. Nel corso dell’ultimo incontro a Palazzo dei Normanni – una riunione congiunta tra la commissione Attività produttive e Lavoro che risale al 6 dicembre scorso – l’unica soluzione prospettata è stata quella del ricorso ai contratti di ricollocazione per favorire il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Durante la riunione, la dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro Antonietta Bullara ha chiarito, infatti, che «a breve verrà adottato un bando che diverrà operativo non appena sarà istituito l’apposito capitolo di bilancio sul Fondo sociale europeo: tale misura potrebbe costituire un sollievo lavoratori. MediaWorld ha rallentato a tal punto il proprio insediamento a Palermo da causare la scadenza di tutti i vincoli nascenti da accordi sindacali e tutele legali». Ma rimane il nodo delle risorse senza le quali è impossibile ricorrere a tali strumenti

Il giorno dopo, alcuni lavoratori oggi riuniti nel comitato Co.L.Max sono stati ricevuti anche dal sindaco Leoluca Orlando che si ha assicurato la sua disponibilità «per fare tutto ciò che è in suo potere per aiutarci – prosegue Zangara –  e, con lui, ci siamo accordati che per incontrarlo nuovamente a metà gennaio. Ma l’impressione è che siamo ancora in alto mare perché la Regione non ha fondi in bilancio per i contratti di ricollocazione. Alla fine non è emerso nulla di nuovo e non hanno fissato nemmeno una nuova data perché aspettano le direttive dal dipartimento per affrontate il problema in commissione. La sensazione, lo ripeto, è che si stiano dimenticando di noi: hanno i mezzi per affrontare queste problematiche, ma manca sempre qualcosa. Dopo l’Epifania ricominceremo a farci sentire e torneremo alla carica dall’assessore Miccichè».

Nel frattempo, tutto è sospeso e rimandato a gennaio per via della festività natalizie, anche se, per queste 47 famiglie, sarà un Natale amaro, velato dal pensiero costante della vertenza e delle spese da affrontate, a partire dal mutuo di casa e i figli da mantenere. «Per tutti noi questo è un Natale molto triste – aggiunge -, non vediamo l’ora che sia passato intanto perché blocca qualsiasi iniziativa e poi non abbiamo la serenità, lo spirito giunto per godere di questi momenti. Non sappiamo più cosa infondere ai nostri figli. Ormai nessuno muore più di fame, un piatto di pasta lo trovi sempre ma, se ti tolgono la casa – conclude -, ti privano anche della dignità».


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C'è ben poco da festeggiare per gli ex dipendenti del gruppo Li Vorsi, da quasi tre anni senza lavoro dopo l'addio dello store nel dicembre 2013. Da allora, i riflettori si sono spenti sulla vertenza. La Regione ha ipotizzato il ricorso ai contratti di ricollocazione, ma non ci sono risorse. «Se ti tolgono la casa ti privano anche della dignità»

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