Per conoscere i risultati definitivi delle elezioni, tutta l'europa dovrà aspettare l'italia. Nel belpaese, infatti, si vota fino alle 23, di conseguenza gli altri 27 paesi, dove le urne saranno già chiuse da ore, saranno costretti ad aspettare la notte per divulgare i verdetti e per avere un quadro chiaro dei risultati aggregati.
Europee, il voto notturno dell’Italia fa arrabbiare Bruxelles
Per conoscere i risultati definitivi delle elezioni, tutta l’Europa dovrà aspettare l’Italia. Nel Belpaese, infatti, si vota fino alle 23, di conseguenza gli altri 27 Paesi, dove le urne saranno già chiuse da ore, saranno costretti ad aspettare la notte per divulgare i verdetti e per avere un quadro chiaro dei risultati aggregati.
La decisione del Governo Renzi di optare per il voto ‘notturno’- magari nella speranza di arginare l’astensionismo che si annuncia pesante, vicino al 40%- secondo quanto riporta il Fatto quotidiano, ha fatto innervosire non poco Bruxelles, che ha già allestito un colossale studio televisivo nella sede del Parlamento europeo, e ha già dato incarico ad una società di sondaggi per le proiezioni in tempo reale, ma che per colpa dell’Italia, saranno comunque parziali fino all’alba del 26, o quasi.
Il disappunto è comprensibile se si considerano due elementi. Il primo è che che queste elezioni rivestono una importanza senza precedenti. Non solo perché considerate un vero test per la tenuta stessa dell’Unione europea (messa in dubbio da un euroscettiscismo crescente e diffuso) ma anche perché è la prima volta in cui varrà il Trattato di Lisbona: i Governi nazionali non potranno più scegliere il presidente della Commissione, ma dovranno tenere conto del risultato elettorale (i candidati sono Martin Schltz per i Socialisti, Jean Claude Junker per i Popolari, Ska Keller per i Verdi, Guy Verhofstad per i Liberali e Alexis Tsipras per la Sinistra).
I giochi tra i vari gruppi europei, quindi, non potranno essere chiusi finché non si avranno i risultati di tutti i Paesi coinvolti.
Non solo. In questa sfida, l’Italia risulta cruciale. Nel nostro Paese, infatti, c’è una delle più forti espressioni dell’euroscetticismo (il Movimento 5 Stelle) di cui dovere tenere conto. Occhi puntati pure sul risultato che otterà Forza Italia, praticamente in rotta di collissione con il Ppe e, ovviamente, c’è attesa anche per i risultati del PD, che se saprà evitare il tracollo, sarà l’unico partito di centrosinistra in Europa ad avere evitato la debacle.
Chiaro dunque che il ‘ritardo’ programmato dell’Italia, lascerà tutta l’Europa col fiato sospeso fino alla fine.
Altro tema in discussione al momento, riguarda i Paesi che andranno a votare prima del 25 Maggio: Olanda e Regno Unito celebreranno le elezioni il 22 Maggio, Irlanda e Repubblica Ceca il 23, Lettonia, Malta e Slovacchia il 24.
E’ lecito dare informazioni sul voto in altri Paesi mentre si sta ancora votando? La domanda attraversa l’Europa e anche l’Italia dove l’Agcom, il garante delle Comunicazioni, è chiamata a rispondere al quesito. Ma, in ogni caso, risulta difficile credere che non filtreranno informazioni.
Intanto, continuano a fiorire i sondaggi. Secondo Poll Watch, al momento popolari e socialisti sarebbero quasi alla pari (rispettivamente 212 e 209 seggi su 751), a fronte di una crescente affermazione dell’euroscetticismo di destra e di sinistra. Una situazione che, se confermata, potrebbe costringere ad una Grosse Koalition dai contorni ancora indefiniti.