Il sogno di sollevare la nona Coppa dei campioni è sfumato ieri sera, dopo il ko di misura contro le future campionesse del Kirishi per 13-14: nel post partita, però, Tania Di Mario aveva sottolineato come – per un gruppo giovane e ancora in crescita come quello catanese – esperienze del genere possano costituire un’importante bagaglio per i trionfi futuri. «Lotteremo domani per il bronzo», aveva aggiunto la vice di coach Martina Miceli: così è stato, con la capitana Arianna Garibotti e compagne che hanno replicato nelle dinamiche il successo dei quarti contro il Dunaujvaros, battendo il Budapest 10-11, dopo la lotteria dei calci di rigore.
Match equilibratissimo quello andato in scena nella tarda mattinata russa di oggi, caratterizzato da poche reti e soprattutto da un andamento sorprendente: primo tempo a totale appannaggio dell’Ekipe Orizzonte Catania, seconda frazione che invece ha visto il recupero delle ungheresi. Andando per ordine, la gara si apre con la rete di Roberta Bianconi dopo poco più di un minuto di gioco. Le etnee sono brave a sfruttare le situazioni di superiorità numerica, capitalizzandole in occasione delle altre due reti che caratterizzano la prima frazione: Garibotti sigla lo 0-2 a 5′ 33” dalla fine del tempo, Claudia Marletta triplica profittando della temporanea esclusione di Dora Csabai.
Nel secondo quarto, però, le ungheresi tornano prepotentemente in partita. La Csabai sigla la prima rete del Budapest attorno al minuto e venti di gioco: 40” dopo tocca a Vivian Sevenich mettere a segno il 2-3. L’Orizzonte non riesce incredibilmente a capitalizzare il gioco prodotto e la punizione arriva a cinque secondi dalla fine del tempo, con la Csabai che sigla il pesantissimo punto del 3-3. La seconda parte dell’incontro è un continuo e vicendevole rincorrersi tra le due squadre: il terzo tempo finisce con tre sole reti messe a segno e l’Orizzonte in vantaggio 5-4: al gol della Keszthelyi rispondono infatti Valeria Palmieri con la sua prima realizzazione del match e Rosaria Aiello a 48” dalla fine, capitalizzando una situazione di superiorità numerica.
Ma le emozioni sono solo all’inizio: nell‘ultimo quarto, a cavallo tra primo e secondo minuto, la Sevenich e la Szucs siglano le due reti del sorpasso Budapest su Catania. Il tempo scorre e l’Orizzonte non riesce a violare la porta ungherese: anche il time out chiamato da Martina Miceli a 1′ 28” dalla fine sembra non sortire alcun effetto. Quando tutto sembra perduto, però, arriva la conclusione di Arianna Garibotti a spedire le due squadre verso la lotteria dei calci di rigore: nei 36” finali di partita non succede più nulla, tutto è affidato ai penalties. L’errore di Rosaria Aiello sul 9-8, unita alla successiva realizzazione di Rita Keszthelyi, sembrano scrivere la parola fine sulla partita, ma all’ultima curva tutto cambia: Bianconi segna il 10-9, con la Csabai che sbaglia e la Van der Sloot che invece regala il 10-10 alle etnee. Si va ad oltranza: la Szucs manda a lato, mentre Arianna Garibotti realizza il suo tiro, regalando all’Orizzonte Catania un bronzo di grandissimo valore.
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