«Stavolta l’Etna ci ha fatto proprio un regalo… grande», sospirano dal comando di vigili urbani di Santa Venerina. Grande come monete da due euro: la dimensione media della cenere lavica caduta nei Comuni sud-orientali del Catanese dopo l’eruzione di ieri dell’Etna. Santa Venerina e Zafferana etnea le zone in cui l’emergenza è più forte. Sulle strade di questi Comuni e non solo, rese pericolose dallo spesso strato di sabbia vulcanica, da ieri vige il divieto di circolazione per i mezzi a due ruote e il limite di velocità di 20 chilometri orari per le auto. Danni, soprattutto alle macchine, sono stati registrati a causa delle grandi pietre scagliate dalla bocca dell’Etna dopo le fontane di lava di ieri, alte fino a 700 metri.
«Il centro è sepolto da uno strato di due-tre centimetri di cenere – continua la polizia municipale di Santa Venerina – Non una spolveratina come le altre volte, ma proprio pietre». Chiuso il cimitero per paura di incidenti, anche banali come una scivolone. I mezzi del Comune sono già all’opera per tentare di ripulire al più presto le strade provinciali. A questi dovrebbe aggiungersi nelle prossime ore quelli della Publiservizi. «Non ci sono arrivate segnalazioni di incidenti – concludono i vigili urbani – Ma le auto hanno subito diversi danni, più o meno gravi. Ad alcune le pietre hanno persino rotto i finestrini».
Sommersa dalla cenere anche parte di Acireale. Non tutto il Comune, ma solo le sette frazioni più vicine a Giarre e Riposto, tra cui Guardia Mangano e Santa Tecla. La strada da Fiumefreddo a San Giovanni Bosco è una lunga lingua di polvere vulcanica pericolosa da percorrere. «La protezione civile si sta già attivando per la pulizia straordinaria di strade e piazze – spiegano dal comando locale dei vigili urbani – Siamo abituati alla polvere e invece stavolta sono pietre».
Ma i più stupiti e confusi sono i cittadini. «Stamattina abbiamo ricevuto diverse telefonate da Guardia Mangano e Zafferana da parte di cittadini che stanno ripulendo ma non sanno dove smaltire la cenere – raccontano dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania – I Comuni non hanno dato alcuna informazione e noi purtroppo non possiamo fare nulla. I cittadini ci chiamano per conforto».
[Foto di Alberto Torrisi]
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