L'assessore regionale al Turismo ha congelato il decreto che impediva, a guide diverse da quelle del Collegio alpino-vulcanologico, di accompagnare turisti in quota. Secondo gli esclusi, in realtà, quella decisione era «un regalo alla casta della montagna». L'esponente del governo Musumeci parla a MeridioNews
Etna, sospesa perimetrazione che regola escursioni Pappalardo: «Quattro mesi per mettere ordine nel caos»
Come già MeridioNews aveva ipotizzato poche settimane fa, l’attesa – solo per alcuni – sospensione si è materializzata. Il decreto dell’ex assessore regionale del Turismo, Anthony Barbagallo è stato congelato dal suo successore, l’assessore Sandro Pappalardo. L’atto faceva di tutto il territorio sull’Etna posto oltre quota 2000 una zona di esclusiva competenza professionale delle guide alpino-vulcanologiche. Ma da domani, quando cioè la decisione dell’assessorato dovrebbe essere diffusa formalmente, sarà inefficace per quattro mesi. 120 giorni su cui l’attuale inquilino di via Notarbartolo punta tutto per «Mettere ordine fra problemi che sono veramente tanti», spiega Pappalardo a MeridioNews.
La querelle era scoppiata poco prima delle ultime elezioni regionali. Quando Barbagallo, creatore della nuova figura professionale delle guide di media montagna, tracciò con quel decreto, sul vulcano patrimonio Unesco, una immaginaria bipartizione che doveva servire a delimitare gli ambiti d’attività di guide vulcanologiche e nuove guide nel frattempo istituite. Da circa quota 2000 metri in su, appunto, non è possibile da quel momento, ai sensi del decreto sulla zonazione, effettuare l’accompagnamento di turisti da parte di professionisti fuori dall’elenco del Collegio regionale delle guide presieduto da Biagio Ragonese. In primis guide naturalistiche o ambientali-escursionistiche. Figure facenti capo al mondo dell’associazionismo di settore che, a quel punto, è sceso in campo denunciando un presunto «regalo alla casta della montagna».
Lo ha ribadito a più riprese in primis l’Aigae (Associazione italiana guide ambientali escursionistiche) che, sull’Etna, schiera un fitto contingente di guide trovatosi, di colpo, senza lavoro e che ha sposato la linea della liberalizzazione totale ai sensi delle recenti normative sulle professioni non regolamentate. Per le guide del Collegio, invece, la zonazione è un naturale epilogo della legge quadro del 1989 sulle guide alpine, cui viene naturalmente assegnato l’esercizio della professione in quel contesto.
Pappalardo, nonostante davanti a lui pare profilarsi un campo minato, si mostra fiducioso. «Abbiamo trovato tanto caos, ogni parte in causa diceva la sua senza considerare o conoscere gli interessi degli altri – dice il colonnello nominato in quota Fratelli d’Italia – la sospensione l’ho disposta per lavorare in serenità». Forte, dice l’assessore, anche di un approccio che sta dando ampio spazio alle idee dei vari attori: associazioni ambientalistiche, tour operator, Collegio. «A ciascuno di loro ho chiesto una relazione, adesso che le ho tutte alcune mi hanno incuriosito – rivela Pappalardo – useremo questo tempo per trovare una soluzione che metta d’accordo tutti, non per fare semplicemente tabula rasa di tutto quello che c’era prima».