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Etna, i Crateri Silvestri diventano a pagamento. Ma nessuno è stato avvisato

Un biglietto da cinque euro per visitare a pagamento i Crateri Silvestri, nel versante sud dell’Etna. Una parte del sito naturalistico più iconico e conosciuto al mondo da qualche ora non è più gratuito. Con i tagliandi già in vendita sul sito di Funivie dell’Etna. Azienda dell’imprenditore Francesco Russo Morosoli, che è anche proprietario della zona in cui ricade l’area dei crateri. Una decisione, quella di rendere l’area a pagamento, che sembra arrivata all’improvviso per gli operatori del vulcano. «Introdurre un ticket per accedere a un luogo naturale da sempre libero rappresenta un grave precedente. Che rischia di limitare la fruizione collettiva del patrimonio ambientale e culturale dell’Etna», scrive alla nostra redazione Costanza Milazzo, dell’associazione italiana guide ambientali escursionistiche (Aigae).

Il sindaco di Nicolosi: «Servono verifiche sulla regolarità»

Colto alla sprovvista è anche chi quel territorio lo amministra. Come il sindaco di Nicolosi, Angelo Pulvirenti, che spiega a MeridioNews: «Sono convinto che la fruizione dei Crateri Silvestri debba rimanere libera. Non ho nulla contro la proprietà privata ma, in questo caso, parliamo di un bene patrimonio dell’umanità». Per questo, il primo cittadino annuncia di avere avviato una serie di interlocuzioni con gli uffici: quelli del suo stesso Comune, ma anche quelli del Parco dell’Etna. «Ho già inviato una nota ai miei responsabili per verificare la regolarità delle procedure amministrative – spiega -. E ho già chiesto una convocazione del consiglio del Parco dell’Etna, perché bisogna discutere della vicenda anche con gli altri sindaci».

Le guide dell’Etna: «Nessuno ci ha avvisati»

La notizia dei Crateri Silvestri dell’Etna diventati a pagamento da qualche ora rimbalza anche nelle chat degli operatori turistici. «Chiediamo alle associazioni di guide, agli enti e alle altre organizzazioni di affrontare la questione – continua Milazzo di Aigae -. Vorremmo avviare un confronto per valutare possibili azioni comuni a tutela dell’Etna». A scoprire del nuovo biglietto d’ingresso tramite il tam tam privato è stato, secondo quanto verificato dal nostro giornale, anche il collegio regionale delle guide alpine e vulcanologiche della Sicilia. Il quale non ha ricevuto nessuna comunicazione ufficiale. «Noi operiamo su quote diverse, ma è chiaro che questa decisione potrebbe creare un precedente da non sottovalutare – spiega il vice presidente Franco Emmi -. Domani, magari, ci ritroveremo con un Comune che decide di fare pagare un biglietto per visitare un monte piuttosto che un altro».

I cartelli di proprietà privata comparsi nel 2014

«Proprietà privata. Vietato l’accesso alle persone non autorizzate». Recitavano così i cartelli comparsi nell’area dei Crateri Silvestri dell’Etna ad agosto del 2014. Rendendo noto quello che, nei documenti, era chiaro dal 2005, anno in cui il terreno è stato acquistato. Anche in quella occasione, i cartelli erano comparsi all’improvviso, senza essere stati preannunciati al Comune di Nicolosi né alla prefettura né tanto meno al Parco dell’Etna. «Anche i Crateri Silvestri potrebbero essere visitabili a pagamento», commentava Tino Corsaro, allora consigliere comunale, credendo di esagerare con uno scenario possibile ma remoto. Diventato, invece, realtà poco più di dieci anni dopo.


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