Dopo le prime settimane di campionato avremmo potuto tranquillamente affibbiare a questa partita l’etichetta di scontro al vertice. Oggi non è più così nel senso che l’attualità, con un gap di dodici punti tra la capolista e l’avversaria, dà al derby Palermo-Acireale in programma domani al Barbera alle 14,30 e valido per la quindicesima giornata del girone I di serie D una connotazione diversa. Il sapore della gara con i granata, scesi adesso al terzo posto a quota 25 punti dopo un ottimo avvio stagionale, non è quello di una vera e propria sfida ad alta quota ma il gusto del match comunque di cartello rimane. Oltre all’amarcord relativo ad una partita che richiama diversi incroci in serie B nei primi anni Novanta e agli intrecci emotivi legati alla presenza nella galleria dei doppi ex di figure palermitane di primo piano come Santino Nuccio e Tanino Vasari, sentono questo gusto particolare sia gli acesi che i rosanero.
L’Acireale, che domenica scorsa ha vinto in casa con il Corigliano e che sarà seguito domani dai tanti tifosi proiettati in questi giorni verso un maxi esodo, cercherà di fare lo sgambetto alla prima della classe e mantenere il contatto visivo con la vetta della classifica. Con una vittoria, invece, il Palermo sarebbe matematicamente campione d’inverno. Titolo platonico ma un giusto riconoscimento, comunque, ai sacrifici e al lavoro di un gruppo che finora ha costruito un percorso all’insegna della continuità. Quella continuità ritrovata, dopo i risultati deludenti contro Savoia e Palmese, grazie ai successi di misura targati Felici ottenuti nelle ultime due sfide contro ACR Messina e Giugliano. «Il titolo di campione d’inverno sarebbe molto utile per il morale e darebbe sicurezza e serenità nell’ambito di queste tre partite che per noi sono importanti – ha sottolineato il tecnico rosanero Pergolizzi nel corso dell’incontro con la stampa avvenuto oggi allo stadio Renzo Barbera – essere campioni di inverno farebbe piacere anche in termini di continuità ma ribadisco che conta innanzitutto il risultato finale».
In vista del derby di domani contro la temibile formazione di Pagana, match per il quale sono previsti intorno ai 15 mila spettatori in base alle proiezioni della vigilia (2.500 circa i biglietti venduti finora), fare tesoro delle indicazioni fornite dalla gara interna con il Savoia persa 1-0 lo scorso 10 novembre potrebbe avere una certa utilità: «Credo che quella di domani sia una partita diversa – spiega l’allenatore palermitano – una gara con equilibrio, molta qualità e nella quale l’episodio potrà fare la differenza. Spero, e l’ho detto anche ai ragazzi, che il match con il Savoia sia servito». Ecco le linee guida: «Dobbiamo stare in partita e impedire le loro ripartenze. Dovremo stare molto compatti e giocare con grande concentrazione e umiltà».
Pergolizzi, confortato nel frattempo dal fatto che l’infermeria si va svuotando (gli indisponibili, in pratica, sono soltanto Corsino e Sforzini), ha diversi dubbi, in termini di interpreti ma anche di modulo. L’opzione 3-4-1-2 che era pronta per il match con il Giugliano ed emersa anche giovedì nel test con l’Under 17 vinto dai rosa 7-0 non è da scartare ma il piano A resta il 4-3-1-2, schema provato ieri mattina a Carini in una seduta nella quale Crivello ha agito prevalentemente come terzino sinistro, il suo ruolo naturale. Se venisse applicata questa formula, cioè con il difensore (avviato verso il definitivo recupero in seguito all’infortunio muscolare rimediato a Palmi lo scorso 17 novembre) impiegato sulla fascia con Doda a destra e il tandem Accardi-Lancini al centro, nell’undici anti-Acireale il ’99 non sarebbe Vaccaro ma il centrocampista Ambro, mezzala nella cerniera a tre con Martin e Martinelli, e il trequartista sarebbe giocoforza un 2000 (Kraja o Langella) per la regola degli Under. Se invece Pergolizzi dovesse optare per l’usato sicuro con due esterni puri nella linea difensiva a quattro (Doda e Vaccaro), Crivello entrerebbe in ballottaggio con Accardi per un posto al fianco di Lancini. In avanti, a prescindere dagli incastri Under-Over, l’unico sicuro di una maglia è il 2001 Felici, valore aggiunto in questo momento di un attacco in cui possono alternarsi Santana, il bomber Ricciardo (reduce da due panchine consecutive) e anche Ficarrotta, di nuovo arruolabile dopo avere scontato i tre turni di squalifica.
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