La richiesta è partita dalla procura di Trapani. Nel mirino degli investigatori anche Francesca Miceli. La prima dei non eletti nella lista Toscano che ha preso il posto di Francesco Tarantino, dimessosi dopo la seduta d'insediamento. «C'è stata cattiva informazione mentre si raccoglievano le firme», dichiara a MeridioNews
Erice, indagine sulle Amministrative del 2017 Consigliera accusata di corruzione elettorale
Indagini sulle Amministrative dello scorso anno a Erice. La procura di Trapani ha iscritto nel registro degli indagati sei persone. Tra loro c’è anche la consigliera comunale Francesca Miceli. I reati contestati vanno dalla corruzione elettorale, che sarebbe avvenuta alla fine di giugno del 2017, all’associazione a delinquere che riguarderebbe invece il periodo che va da gennaio dello scorso anno a oggi.
La primavera scorsa, Miceli era stata la prima dei non eletti nella lista Toscano, riuscendo però a entrare nel consesso civico succedendo a Francesco Tarantino, dimessosi subito dopo la seduta d’insediamento del consiglio comunale, ufficialmente per motivi di salute. Dalla procura, al momento, massimo riserbo sulla vicenda che ha contorni ancora tutti da chiarire. Per il reato di corruzione elettorale, infatti, «è punito chiunque per ottenere, a proprio vantaggio, la firma di una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione, dà, offre o promette qualunque utilità a uno o più elettori». Le contestazioni mosse nei confronti degli indagati, dunque, potrebbero anche riguardare la raccolta delle firme e non i voti.
Rintracciata al telefono da MeridioNews, Miceli afferma di «essere estremamente tranquilla e di aver agito sempre nel rispetto delle regole e della legalità. C’è stata una cattiva informazione – commenta – nel momento in cui si raccoglievano le firme. Io comunque sono sicura di aver agito correttamente non violando assolutamente la legge. Ho fiducia nella magistratura che sicuramente farà chiarezza dimostrando – conclude la consigliera – la mia estraneità a qualsiasi fatto mi venga contestato».