L’ennesimo weekend con disagi e code sulla A19. Ma adesso è rottura totale tra Schifani e Anas

È rottura istituzionale tra Regione Siciliana e Anas per la gestione dei cantieri sull’autostrada A19 Palermo-Catania, nel tratto tra Altavilla Milicia e Bagheria. I lavori per l’adeguamento delle barriere di protezione, secondo la Regione, procedono senza una pianificazione adeguata, causando lunghe code, disagi e un crescente malcontento tra gli automobilisti, specie alle porte del capoluogo. Venerdì si è svolta una riunione del comitato operativo viabilità, in prefettura a Palermo, e a quanto pare la soluzione prospettata era stata quella del bypass: ossia una corsia a doppio senso di marcia solo di domenica, dalle 15 alle 22, per provare a fare defluire meglio il traffico. Tuttavia Anas, dopo un sopralluogo con la polizia stradale, avrebbe valuto come non particolarmente utile questa ipotesi, alludendo a ragioni di natura tecnica. Alla fine, l’unica alternativa individuata resta la deviazione sulla strada statale 113 in caso di emergenze o code ma superiori ai 7 chilometri.

Durissimo l’intervento del presidente della Regione, Renato Schifani: «È paradossale che, nonostante queste problematiche siano discusse da settimane, l’Anas non si sia minimamente premurata di verificare in maniera preventiva la possibilità di realizzare l’ipotesi del bypass. Chiediamo all’azienda un cambio di passo immediato. Servono responsabilità, visione e capacità di adattamento. La Regione farà sentire la propria voce in tutte le sedi, anche a livello ministeriale, avanzando la richiesta della rimozione del responsabile di Anas Sicilia, che continua a dimostrare scarso senso di collaborazione nei confronti del commissario e dei siciliani». Dito puntato, senza giri di parole, contro Raffaele Celia. Il manager, classe 1970, dal 2021 è alla guida della struttura territoriale isolana.

Schifani, come accennato, attacca anche la tempistica dei lavori: «In queste settimane gli utenti stanno affrontando disagi e lunghe code a causa di una pianificazione sbagliata, con due cantieri contigui alle porte di Palermo, per di più in un periodo di traffico particolarmente intenso come quello estivo. La mancata attivazione del bypass rischia di aggravare ulteriormente una situazione già critica in vista del traffico di rientro di domenica pomeriggio». A rincarare la dose sulla faccenda è il vicepresidente di Italia Viva, Davide Faraone, che punta però il dito direttamente contro Schifani: «La vicenda del bypass di Bagheria conferma l’unica competenza politica del presidente: la tecnica dello scaricabarile. Stavolta, il Ponzio Pilato di Palazzo d’Orléans ha rifilato ogni responsabilità ad Anas. Ma Schifani, che è anche il commissario dei cantieri, dovrebbe solo tacere. La sua sistematica pulsione a sfilarsi dai problemi è sterile e intollerabile. È ormai chiaro a tutti che con Schifani alla guida della Sicilia, nessuno dei problemi verrà mai affrontato. Rimuoverlo è diventato indispensabile».

Più istituzionale ma non meno preoccupato l’intervento del sindaco della Città metropolitana di Palermo, Roberto Lagalla: «Condivido l’allarme lanciato da Schifani. Gli automobilisti e i trasportatori stanno subendo disagi gravi. Ho apprezzato l’iniziativa del presidente, insieme alla prefettura, di promuovere tavoli tecnici per trovare soluzioni. Anche la Città metropolitana vi partecipa attivamente, vista l’importanza strategica di questi assi viari per l’accesso alla città, soprattutto nel pieno della stagione estiva». Nell’attesa di capire i prossimi sviluppi c’è solo una certezza: i cittadini restano ostaggio di una viabilità incerta, tra promesse mancate, disaccordi istituzionali e soluzioni ancora lontane.


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