Giuseppe Rugolo, il sacerdote imputato nel processo di primo grado con rito abbreviato per violenza sessuale aggravata a danni di minori ha querelato per diffamazione proprio il giovane che lo ha denunciato tre anni fa per gli abusi di quando era ancora minorenne. «Fin dall’inizio dell’inchiesta – dice il giovane – intorno a me e intorno a chi mi sostiene, è stato creato un clima avvelenato».
Oltre all’archeologo Antonio Messina, il prete ha denunciato anche una giornalista di Enna, Manuela Acqua. Come nel caso di Pierelisa Rizzo, la cronista querelata dal sacerdote due volte per diffamazione e diffusione di atti procedurali. Per questa vicenda, la procura di Enna ha chiesto l’archiviazione ma il legale di Rugolo ha presentato opposizione. Rizzo comparirà davanti al giudice per l’udienza preliminare il 19 e 21 marzo 2024 mentre l’udienza per Antonio Messina e Manuela Acqua è fissata per il 28 maggio 2024.
A essere denunciato da Rugolo era stato anche Francesco Zanardi, il presidente di Rete l’Abuso. L’unica associazione italiana di vittime di abusi da parte di esponenti della chiesa. Al momento, tutte le querele presentate da Rugolo sono state ritenute prive di fondamento, sia dalla procura di Enna che da quella di Savona dove ha sede l’associazione Rete l’Abuso.
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