L'assessore alla salute rassicura. Ma ancora non c'e' una diagnosi ufficiale
Ebola, Borsellino: “Il turista ricoverato a Palermo non è affetto dal virus”
L’ASSESSORE ALLA SALUTE RASSICURA. MA ANCORA NON C’E’ UNA DIAGNOSI UFFICIALE
E’ sicura che non si tratti di Ebola, anche se ancora non si sa cosa sia. L’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, in conferenza stampa da Palazzo d’Orléans, – ancora in corso- smentisce che il caso del turista cinquantenne ricoverato ieri al Buccheri di Palermo, sia ascrivibile al terribile virus: “Al momento c’è uno stato febbrile di cui non conosciamo ancora l’origine, ma non si tratta di Ebola”.
“Il bollettino medico di questa mattina – dice Borsellino – è chiaro, il turista non ha l’Ebola. Le sue condizioni sono buone. E’ anche sfebbrato. Più tardi avremo l’esito dell’esame biologico per sapere se si tratta di una malattia tropicale”.
Cosa è successo lo spiega il direttore sanitario dell’ospedale Buccheri La Ferla, Gianpiero Seroni, presente in conferenza stampa: “Intorno alle 13.30 di ieri e’ giunto in pronto soccorso un signore di nazionalita’ svizzera sui 50 anni con una temperatura intorno ai 38 gradi. E’ stato ricoverato in isolamento, poi, alle 16, abbiamo contattato la dottoressa D’Amico dell’ospedale Cervello, che ci ha riferito che nel Togo, zona di passaggio turistico del paziente, l’ebola non e’ endemica. Abbiamo contattato – ha continuato Seroni – una specialista dell’ospedale Spallanzani di Milano che, in base alla sintomatologia, ci ha confermato l’ipotesi del medico del ‘Cervello’. Alle 19 la temperatura corporea era scesa a 36 gradi. Alle 22.50, pur mantenendo la condizione di isolamento, abbiamo ricoverato il paziente a Medicina perche’ non capivamo l’origine dello stato febbrile, escludendo comunque l’ebola. Di fatto gli e’ passata la febbre senza farmaci antipiretici. Sono in corso ulteriori accertamenti per capire l’origine”.
Ebola, la prossima settimana il Piano della Regione Siciliana. Finora, quello della fortuna
Ebola, linfettivologo: Solo la metà degli ospedali siciliani saprebbe cosa fare